«Dunque, dove eravamo rimasti?», esordì con emozione. E il sospetto è di essere rimasti non troppo lontano dal 17 giugno di tanti anni fa, quando il giornalista fu arrestato ingiustamente, diventando il simbolo della malagiustizia.
Il 20 febbraio 1987 Enzo Tortora tornava in tv, per condurre di nuovo il suo "Portobello". Lo fece accolto da una standing ovation e un discorso rimasto nella storia della tv, la stessa che ora, comunque, lo dimentica. «Dunque, dove eravamo rimasti?», esordì con emozione. E il sospetto è di essere rimasti non troppo lontano dal 17 giugno di tanti anni fa, quando il giornalista fu arrestato ingiustamente, diventando il simbolo della malagiustizia. Ecco cosa disse. https://www.youtube.com/watch?v=wYo9PwTsdvE Leggi anche: Enzo Tortora, 37 anni fa l’arresto ad orologeria diventato simbolo della malagiustizia “Dunque, dove eravamo rimasti? Potrei dire moltissime cose e ne dirò poche. Una me la consentirete: molta gente ha vissuto con me, ha sofferto con me questi terribili anni. Molta gente mi ha offerto quello che poteva, per esempio ha pregato per me, e io questo non lo dimenticherò mai.E questo ‘grazie’ a questa cara, buona gente, dovete consentirmi di dirlo. L’ho detto, e un’altra cosa aggiungo: io sono qui, e lo so anche, per parlare per conto di quelli che parlare non possono, e sono molti, e sono troppi. Sarò qui, resterò qui, anche per loro. Ed ora cominciamo, come facevamo esattamente una volta”