Sono iniziate le erogazioni delle somme legate al reddito di ultima istanza in favore dei professionisti titolari di pensione di invalidità già iscritti ad enti di previdenza. Nello scorso mese di maggio il nostro giornale si occupò della vicenda dell’avvocato Alberto Vitale, da molti anni cieco ventesimista, che denunciò una vera e propria discriminazione che si stava consumando. Vitale, come tanti altri professionisti, era stato escluso dal reddito di ultima istanza, seppur previsto nel 2020 dai provvedimenti volti a contrastare la pandemia ma fino tre mesi fa non ancora attivato con apposita norma. Grazie all’interessamento delle ministre per le Disabilità, Erika Stefani, e della Giustizia, Marta Cartabia, con l’introduzione dell’articolo 37 nel decreto Sostegni bis (dl n. 73/2021) è stato possibile porre fine alla disparità di trattamento e dare un po’ di ossigeno ad avvocati ed altri professionisti invalidi, costretti a fare i conti con la crisi economica scatenata dalla pandemia. La vicenda è stata presa a cuore dal senatore Antonio De Poli (Udc). A maggio il parlamentare presentò un’interrogazione alle due ministre per chiedere di rivedere le norme «causa di discriminazione» ai danni dei professionisti esclusi dai benefici contenuti nei decreti “Cura Italia” e “Rilancio”. Alberto Vitale non nasconde la propria soddisfazione. Con tenacia ha, sin dal primo momento, sensibilizzato tutti i suoi interlocutori. Non ha mai perso la fiducia; ha rimarcato la situazione paradossale riguardante molti professionisti disabili, facendosene portavoce. «Grazie alla ministra per la Disabilità, Erika Stefani – dice al Dubbio l’avvocato del Foro di Padova -, con apposito decreto siamo riusciti a superare le mille insidie della burocrazia italiana, che ogni giorno complica il lavoro di tutti, avvocati e professionisti, senza dimenticare i semplici cittadini. L’auspicio è che per i soggetti fragili, anziani ed invalidi tutte le barriere, non solo quelle architettoniche, vengano abbattute arrivando a procedimenti snelli, veloci e trasparenti. Spesso, la burocrazia complica la giornata di un avvocato o di un qualsiasi altro professionista, figuriamoci cosa possa accadere ad un anziano o ad una persona fragile. È stata una vittoria di civiltà».Il senatore dell’Udc, Antonio De Poli, rimarca il valore più nobile della politica: quando vuole è in grado di essere al fianco dei cittadini, di risolvere i problemi. «Con le erogazioni – afferma – del reddito di ultima istanza a favore dei liberi professionisti disabili vince la concretezza politica».