Dopo la sessione ulteriore del XXXV Congresso nazionale forense dello scorso dicembre, l’avvocatura si è data appuntamento domani a Roma per due momenti di confronto. «Un’occasione di ascolto e di programmazione del ruolo dell’avvocatura», come l’ha definita il presidente del Cnf, Francesco Greco.

A partire dalle 10.30 e fino alle ore 14, presso la Pontificia Università della Santa Croce (piazza di Sant'Apollinare n. 49) si terrà l’Agorà dei presidenti dei 140 Ordini degli avvocati e delle Unioni regionali forensi. L’ordine del giorno prevede la valutazione degli esiti congressuali sulla riforma dell’ordinamento forense.

Nel pomeriggio, nella sede del Cnf (in via del Governo Vecchio), con inizio alle 15.30, è stato convocato con l’Organismo congressuale forense il tavolo di lavoro sulla riforma dell’ordinamento forense. È prevista la partecipazione del presidente di Cassa forense, dei presidenti dei Consigli dell’Ordine degli avvocati distrettuali, dei presidenti delle Unioni regionali forensi e dei presidenti delle associazioni forensi maggiormente rappresentative. A dicembre la mozione congressuale approvata, che fa riferimento al tavolo di lavoro, presenta significativi passaggi secondo i quali si dovranno, tra le varie cose, «tenere fermi i principi e valori condivisi da tutta l’avvocatura», come «la struttura ordinistica e la specialità della professione forense, elementi portanti della funzione difensiva per la riaffermazione della primaria rilevanza giuridica e sociale dei diritti alla cui tutela essa è preposta; l’interesse pubblico sotteso alla professione forense, assicurato anche tramite la idoneità professionale degli iscritti onde garantire la tutela degli interessi individuali e collettivi sui quali essa incide; la salvaguardia della libertà, dell’indipendenza e dell'autonomia degli avvocati, indispensabili condizioni dell’effettività della difesa e della tutela dei diritti, e la imprescindibilità dei valori di lealtà, probità, dignità, decoro, diligenza e competenza dell’avvocato».