PHOTO
Roma, 3 nov. (Labitalia) - Acquisti pubblici in sanità, la progettazione della gara e l’equilibrio contrattuale da salvaguardare. Questo è il tema affrontato oggi in occasione del convegno: 'Acquisti pubblici in Sanità e servizio pubblico essenziale: il lavanolo ospedaliero tra riequilibrio contrattuale e ri-progettazione della gara', organizzato in occasione del MEpaie, Mercato della pubblica amministrazione in Italia e in Europa, da Assosistema Confindustria per gli economi e i Rup della pubblica amministrazione. Al convegno sono intervenuti come relatori: il presidente del Fare Salvatore Torrisi, il direttore U.O.C. Crav Azienda Zero - Regione del Veneto, Sandra Zuzzi, il professore ordinario di diritto privato nell’università di Milano Bicocca Mauro Paladini e il Segretario generale di Assosistema Confindustria Matteo Nevi. "La tematica al centro del dibattito -ha detto Matteo Nevi, segretario generale di Assosistema Confindustria - è stata come prima cosa inquadrare l’importanza di un servizio pubblico essenziale annesso al Sistema Sanitario Nazionale come quello svolto dalle lavanderie industriali e successivamente analizzare il corretto svolgimento del servizio, con particolare riferimento ai contratti in corso di esecuzione ma anche alle future gare che dovranno evitare gli errori delle precedenti”. “Sono 220mila i posti letto servizi dalle nostre aziende, 800mila gli operatori sanitari vestiti e 9 milioni gli interventi chirurgici che supportiamo attraverso il materiale sterile offerto e sanificato dalle nostre imprese -ha continuato Nevi- il messaggio che è stato lanciato oggi alla platea è chiaro: se si fermano le imprese a causa dei maggiori costi di energia, gas e materie prime si ferma l’intera macchina della sanità pubblica e privata”. “Abbiamo gare -ha proseguito Nevi- che risalgono a prima della pandemia del Covid, che non contengono nulla di innovativo rispetto a quanto successo sia in termini di erogazione del servizio ma soprattutto in termini di revisione prezzi. Le aziende continuano, infatti, a lavorare ancora con i prezzi utilizzati in fase di progettazione della gara, ovvero ormai superati da più di 6 anni in molti casi. Essendo il nostro un servizio pubblico essenziale annesso al Ssn è indispensabile che il tema del riequilibrio contrattuale sia al centro dell’interlocuzione tra centrali di committenza e operatori del mercato. Ripristinare l’equilibrio contrattuale è un dovere delle controparti per evitare ripercussioni sulla qualità del servizio a discapito dei cittadini”. “L’Anac -ha continuato Nevi- si è già ampiamente espresso sulla tenuta dei contratti, individuando un indice ponte interamente dedicato al settore. Questo per far prevalere in particolar modo l’idea conservativa del contratto e non demolitoria, abbiamo ora solo l’esigenza che le centrali di acquisto pubbliche diano il via alla revisione dei prezzi delle gare in corso di esecuzione e che si progetti insieme un meccanismo condiviso per le future gare basato sia sulla revisione del prezzo che sulla corretta progettazione di un servizio che abbia al suo interno anche una forte spinta green”. “Dobbiamo evitare -ha concluso Nevi- che l’applicazione dei Cam, Criteri ambientali minimi, in particolar modo quelli premianti, subiscano uno stop a seguito dei maggiori costi di energia e gas. E’ necessario che proprio in questo momento la pubblica amministrazione faccia la sua parte in tema di acquisti green, ovvero che investa in questo processo di trasformazione delle modalità di acquisto in modo tale da portare la competizione non solo sul prezzo ma soprattutto sulla qualità e sulla sostenibilità ambientale”.