«Rave illegali: è finita l’Italia nella quale alcuni rispettano le regole e altri no». Se il ministro dell'Interno Matteo Piantedosi fa passi indietro aprendo a sostanziali modifiche della pesantissima norma anti ave, Giorgia Meloni no. E su Twitter rivendica la linea dura ripostando uno spezzone del suo intervento nella conferenza stampa a seguito del Cdm. E pazienza se il decreto è stato fortemente criticato da opposizioni e giuristi per la vaghezza del perimetro di applicazione e per le severissime pene previste: fino a sei anni di reclusione e possibilità di intercettazioni. «La pacchia è finita», aveva già avuto modo di dire la presidente del Consiglio, volendo offrire un'immagine dura di sé. E così, mentre nel porto di Catania si procede allo sbarco selettivo dei migranti salvati dalla nave ong Humanity 1 (consentendo di toccare terra solo a donne e bambini) la premier torna sul tema della "sicurezza" legato alle feste da ballo illegali. «Il tema qui non è vietare che la gente si diverta ma impedire che questo si faccia illegalmente e rispettare tutti quelli che per organizzare un rave o una serata in discoteca rispettano le leggi dello Stato italiano: su questo io e l’opposizione siamo su due mondi diversi», le parole di Meloni riproposte nel video postato su Twitter. «Meloni, "è finita l’Italia dove alcuni rispettano le regole e altri no". Dopo aver annunciato un condono fiscale e l’abolizione delle multe per la violazione delle norme anti Covid. Un caso di comicità involontaria. Presumo», replica ironico su Twitter Andrea Orlando, ex ministro della Giustizia e del Lavoro  del Pd.