«La richiesta di adesione di Finlandia e Svezia alla Nato è una chiara risposta all’invasione russa dell’Ucraina e alla minaccia che rappresenta per la pace in Europa, per la nostra sicurezza collettiva». Lo ha detto il premier Mario Draghi, rispondendo alle domande dei cronisti subito dopo le dichiarazioni congiunte alla stampa con il primo ministro finlandese, Sanna Marin, ricevuta questa mattina a Palazzo Chigi. «L’Italia appoggia con convinzione la decisione della Finlandia così come quella della Svezia. Vogliamo velocizzare le procedure interne per rendere l’adesione effettiva nel più breve tempo possibile. E intendiamo sostenere la Finlandia e la Svezia in questo periodo di transizione», ha aggiunto il presidente del Consiglio. Finlandia e Svezia «sono due Stati Membri dell’Unione Europea, che già cooperano strettamente con la Nato, della quale condividono i valori fondanti e di cui contribuiranno a rafforzare le capacità». «Nel 1995 la Finlandia è entrata a far parte dell’Unione Europea e da allora collaboriamo in modo molto stretto anche in questa sede. Nelle scorse settimane abbiamo mostrato grande unità nel condannare la Russia, sostenere l’Ucraina, cercare una soluzione negoziale alla crisi in corso. Intendiamo continuare a farlo, a partire dal Consiglio Europeo straordinario di fine mese», ha affermato ancora, evidenziando che «i rapporti bilaterali sono eccellenti e negli ultimi anni hanno visto un progressivo rafforzamento, in particolare sul piano economico e commerciale. Auspico possano consolidarsi ulteriormente, soprattutto in settori innovativi come la farmaceutica, le biotecnologie, l’elettronica».

Draghi e le armi in Ucraina

«Vogliamo aiutare l'Ucraina a difendersi. L'abbiamo fatto in passato, lo faremo quando è necessario. Nella difesa dell'Ucraina, gli europei sono tutti insieme: siamo parte di una decisione presa dall'Unione Europea, siamo membri leali dell'Unione Europea». Si tratta di una decisione che vedi gli Stati membri dell'Ue «tutti insieme, è una decisione dell'Unione europea e noi siamo membri leali dell'Ue».