«Io non ho mai sentito Mattarella parlare con tanta forza e precisione di giustizia. Qualcuno ha evocato un’amnesia nel discorso di fine anno, ma oggi, all’inizio del secondo mandato, le sue parole sono uno spartiacque». Lo dice in un’intervista su Il Giornale l’ex sindaco di Milano Giuliano Pisapia, uno dei più noti penalisti italiani, oggi europarlamentare del Pd, che commentando il discorso del presidente della Repubblica afferma: «Mattarella si mette dalla parte dei cittadini, delle loro aspettative frustrate da troppo tempo, e rivolge così un appello energico al Parlamento: riforme e riforme in tempi rapidi. Credo che siamo all’inizio di una nuova stagione di cambiamento». «C’è un passaggio che mi ha colpito molto. Il presidente ha detto chiaro e tondo che i cittadini »non devono più avvertire timore per il rischio di decisioni arbitrarie che, in contrasto con la doverosa certezza del diritto, incidono sulla vita delle persone», rimarca l’ex sindaco. Tra le priorità, «vanno fissate una volta per tutte le garanzie per gli indagati che spesso finiscono in custodia cautelare. Ecco, il carcere dev’essere l’estrema ratio», prosegue. Inoltre »queste frasi così nette e incisive costringono a riflettere sulla presunzione di innocenza, su cui pure si sta lavorando dopo la risoluzione della Ue». Per quanto riguarda il Csm, »Mattarella afferma che devono essere superate «logiche di appartenenza che, per dettato costituzionale, devono rimanere estranee all’Ordine giudiziario». Più chiaro di così. «Basta con gli scambi sottobanco fra le correnti nella cornice di Palazzo dei Marescialli». Infine altra novità la chiamata in campo, insieme, di magistratura e avvocatura: «È la dimostrazione che non possono più esserci alibi di tipo politico o corporativo per mettersi di traverso. La giustizia è decisiva, al suo corretto funzionamento sono legati i miliardi del Pnrr e la scommessa virtuosa della Ue, non possiamo sprecare questa occasione unica. Mattarella - conclude Pisapia - l’ha sottolineato, ora aspettiamo i fatti».