«Mi chiami pure presidente, tanto a Roma sono tutti dottori e presidenti...». Raggiunto al telefono dall’Adnkronos Guido Crosetto sta al gioco e sorride quando gli viene chiesto come ci si sente, per un giorno, nei panni di candidato alla presidenza della Repubblica. Per denunciare e stoppare il «balletto surreale delle bianche», Fdi aveva lanciato l’operazione "Guido for president", chiedendo ai suoi grandi elettori di indicare nella scheda, alla terza votazione per il Colle, il nome dell’ex sottosegretario dei governi Berlusconi e poi fondatore del partito di Giorgia Meloni. Così alla fine Crosetto ha ottenuto 114 voti nel corso della terza votazione per eleggere il presidente della Repubblica, capitalizzando quasi il doppio delle preferenze rispetto a quelle avute sulla carta: i grandi elettori del partito di Giorgia Meloni, infatti, sono 63. «Sono onorato, commosso, grazie», commenta dopo lo spoglio. «Secondo me è la capacità, se volesse il centrodestra, di poter prendere voti anche al di fuori del centrodestra. Ci sono, ed escludo me ovviamente dal giudizio, persone nel centrodestra che hanno questa capacità», aggiunge l'ex parlamentare. «I miei 114 voti dimostrano che Giorgia Meloni aveva ragione e ha lavorato bene: i grandi elettori del centrodestra volevano esprimersi e vogliono un presidente della loro area...», dice ancora Crosetto. Che poi scherza: «Io al Quirinale? Sì, il 2 giugno per la festa della Repubblica, se mi invitano». Crosetto parla poi azzarda qualche pronostico: «Penso che entro venerdì avremo il Presidente della Repubblica. Auspico che si arrivi a una personalità il più condivisa possibile. I gruppi parlamentari hanno voglia di votare dei nomi dopo tante schede bianche ma se è difficile trovare accordi nelle riunioni di condominio, figuriamoci nell’elezione del presidente della Repubblica». .