«Vogliamo evitare di realizzare» il decreto sicurezza bis «prima delle elezioni, con troppa fretta, perché potrebbe portare più danni che vantaggi». A sfidare frontalmente Matteo Salvini questa volta ci pensa il ministro dei Trasporti, Danilo Toninelli, che pure fino alla scorsa estate era pronto a giocare di sponda con il Viminale in tema di porti chiusi.

Ma adesso i rapporti tra Movimento 5 Stelle e Lega sono cambiati radicalmente e l’esponente pentastellato si adegua. Il decreto sicurezza bis è «arrivato da pochissime ore alla mia struttura, lo stiamo analizzando», dice Toninelli. «Noi vogliamo fare le cose senza pregiudizi, evitando di confliggere con convenzioni internazionali sul diritto marittimo e con la Costituzione», aggiunge il ministro, convinto che «le priorità», in questo momento siano altre.

«Sblocca cantieri e il decreto crescita», prima di ogni altra cosa. «Noi non diciamo no a niente ma oggi la cosa giusta è approvare questi due provvedimenti, far lavorare bene le Camere. Se poi c’è un decreto sicurezza bis evidentemente mi fa pensare che il primo non fosse così completo», argomenta Toninelli, seguendo la polemica innescata il giorno prima da Luigi Di Maio.

Per la replica di Salvini non bisogna attendere molto. «Il decreto sicurezza bis è pronto, lunedì va in Consiglio dei ministri», risponde all’istante il segretario del Carroccio. «Io non penso che la lotta alla camorra conosca pause elettorali. E le coperture ci sono», insiste infastidito il ministro dell’Interno. Che poi smentisce Toninelli anche sul tema delle priorità del governo. «Il decreto sicurezza bis entra nell'ordine del giorno del preconsiglio dei ministri in programma domani», annuncia Salvini, che vuole arrivare alle elezioni col decreto in tasca. La polemica quotidiana tra alleati, insomma, procede senza interruzioni. Con buona pace dello spread.