La violenza negli stadi? È un ricordo, o quasi. Lo dice la relazione dell'Osservatorio nazionale sulle Manifestazioni sportive sulla stagione 2014-2015. L'organismo del ministero dell'Interno specializzato nel seguire l'andamento dei fenomeni del tifo violento parla di un quadro di "luci e ombre". Giudizio generale che però, a leggere i dettagli, andrebbe collocato sul piano dell'evoluzione positiva, visto che i feriti sono sì in aumento ma non a causa del maggior numero di scontri: si tratta nella maggior parte dei casi di tifosi che si sono fatti male da soli armeggiando con fuochi pirotecnici. È un dato che attesta senz'altro l'efficacia dell'azione repressiva svolta nei confronti dei gruppi ultras, soprattutto attraverso l'adozione della tessera del tifoso che ha limitato le trasferte. Ma certo è impossibile sganciare l'attenuarsi dell'allarme sul tifo violento dalla generale diminuzione delle presenze negli stadi, a cominciare da quelli della serie A.Nel documento si legge tra l'altro, che «se la recrudescenza delle forme di violenza riferita a tutti i campionati appare limitata, essendosi registrato un incremento del 4,5% degli incontri con feriti, ben più ampia risulta quella rilevata nei soli campionati professionistici (serie A, B eLega Pro) con un aumento del 22%. Ciò ha dimostrato un vero e proprio salto di qualità nel livello di pericolosità», è la chiosa forse un po' eccessiva degli "osservatori" del Viminale, «con un aumento degli atti illegali all'interno degli impianti, specie dovuto al largo uso di artifizi pirotecnici». Appunto. «Nel medesimo quadro emerge, comunque, in contrapposizione alla descritta fenomenologia, una contrazione dei casi di turbativa all'ordine pubblico, con un decremento delle situazioni critiche nelle zone esterne agli impianti e sul restante territorio cittadino interessato alle competizioni calcistiche». Il che sembra in realtà il dato più importante. «Trend positivo, peraltro, confermato anche negli ambiti stradali e ferroviari», ricorda tra l'altro la relazione, «ove si evidenzia l'assenza di incidenti significativi ed un ridottissimo numero di episodi di intemperanza». Riguardo alle percentuali, «indicazioni contrastanti si rilevano dall'analisi dei dati relativi ai feriti tra i civili: mentre in serie A, B e Lega Pro risultano aumentati del 18% (da 69 a 82), una forte diminuzione, pari al 26,5% (da 142 a 125) si registra nel dato riferito al complesso delle gare monitorate».