Servivano tre donne, tre ricercatrici precarie, e una pandemia per convincere gli italiani del livello d'eccellenza della nostra sanità pubblica. Bistrattata e portata ad esempio dello sfascio italiano, in realtà il nostro sistema sanitario è da anni, decenni, in cima alle classifiche dell'Organizzazione mondiale della sanità. Perché spesso tra i reparti cadenti e ingialliti, e il caos dei Cup, i famigerati centri di prenotazione, si nascondono professionalità di altissimo livello, eccellenze a disposizione di tutti i cittadini. Poveri o ricchi che siano. Fatto sta che dopo aver saputo del miracolo dello Spallanzani che per primo ha isolato il Coronavirus,  la politica italiana si è lasciata andare a fiumi di elogi con toni che non si sentivano dai tempi della conquista del K2 da parte di Lacedelli e Compagnoni. Tanto che Forza Italia ha chiesto che le tre ricercatrici, le tre eroine delle ricerca, sfilino sul palco di Sanremo come tre Madonne. Ma loro, le tre donne dello Spallanzani, non si sono montate la testa e hanno spiegano che quel che è accaduto è pura normalità: "Abbiamo cullato il virus e abbiamo avuto anche un po' di fortuna", ha infatti dichiarato Concetta Castilletti. "Sono abituati a questo genere di emergenze a casa mia - continua - anche perché io non mi ricordo una vita diversa da questa. E' sempre stato così". Lo Spallanzani è un centro di eccellenza ed è da sempre in prima linea in questi casi". Normalità, appunto. Una normalità che 60 milioni di italiani non conoscevano.