IL SINDACO: «IL PEGGIORE DALLA SECONDA GUERRA MONDIALE»

Le forze russe stanno lanciando una selva di missili sull'Ucraina e i sistemi di difesa aerea sono entrati in azione in più aree contemporaneamente. Una prova di forza per far dimenticare l’umiliante ritirata a Kherson tanto scomposta quanto catastrofica per la popolazione civile ucraina.

In particolare nella capitale Kiev da dove il capo dell'amministrazione statale regionale, Oleksiy Kuleba, ha avvertito della minaccia di attacchi missilistici sulla regione. Secondo Vitaly Kim, capo dell'amministrazione statale regionale di Mykolaiv, le forze russe hanno lanciato in volo almeno 9 bombardieri Tu- 95 e almeno diversi missili hanno colpito i dintorni di Mariupol. Lo riferisce Unian.

Il sindaco ha poi riferito che le bombe russe sulla capitale ucraina hanno interrotto le forniture idriche: ' A causa del bombardamento, la fornitura d'acqua è stata sospesa nella città'. L'intera regione è stata lasciata senza elettricità.

Kiev, del resto, potrebbe affrontare il ' peggior inverno dalla Seconda guerra mondiale' a causa dei blackout dovuti agli attacchi russi. Lo ha affermato il sindaco della capitale ucraina, Vitaliy Klitschko in un'intervista al quotidiano tedesco Bild.

I residenti della capitale, secondo il primo cittadino, devono prepararsi allo scenario di interruzioni di corrente diffuse che si aggiungeranno alle basse temperature.

' Senza luce' anche l'intera città di Leopoli, nell'ovest del paese, dopo l'attacco missilistico russo di oggi. Lo ha detto il sindaco, Andriy Sadovyi, citato dal Guardian. Il primo cittadino della più “europea” delle città ucraine ha anche previsto che vi saranno interruzioni nella fornitura d'acqua.

In coincidenza con il nuovo attacco missilistico russo, un massiccio black out si è verificato anche in Moldova. ' Black out massiccio in Moldova dopo l'attacco russo di oggi sulle infrastrutture energetiche in Ucraina. La compagnia Moldelectrica sta lavorando per riconnettere oltre il 50% del paese all'elettricità', ha twittato il primo ministro moldavo, Andrei Spinu.