MEDVEDEV FA IRONIA: «I RUSSI HANNO UCCISO ANCHE CESARE»

Maria Zakharova, portavoce del ministro degli Esteri russo, ritorna ad attaccare l’Europa e l’Italia. Per quanto riguarda il nostro paese, questa volta il suo bersaglio è il ministro degli Esteri Di Maio, il quale nei giorni scorsi, con l’apertura della crisi di governo, ha detto che in Russia hanno iniziato a brindare. A fare da cassa di risonanza alle parole dell’attiva e sarcastica portavoce di Lavrov l’agenzia di stampa Tass.

Dal suo pulpito Zakharova ha invitato la classe politica europea a fare autocritica e un esame di coscienza rispetto all’operato quotidiano, accusandola di dilettantismo. «I politici europei – ha affermato - dovrebbero cercare le cause delle crisi interne nei loro errori e nella mancanza di professionalità le cui conseguenze sociali ed economiche sono sempre più sentite dai cittadini comuni dei paesi dell'Unione europea». Poi il duro affondo nei confronti di Di Maio, che «continua a cercare le cause esterne dei problemi politici interni del suo Paese». Da Mosca si ironizza sul fatto che la diplomazia russa avrebbe la capacità di influenzare la politica in Italia. «Noi stessi – ha aggiunto Zakharova - siamo sbalorditi dalla potenza che viene attribuita alla diplomazia russa, come suggeriscono i resoconti dei media italiani. Si scopre che i nostri ambasciatori possono cambiare i governi con un paio di chiamate».

Il ministero degli Esteri della Federazione Russa ha calcato la mano sulle incapacità delle leadership europee ed occidentali più in generale. «I rappresentanti di altri paesi occidentali – ha affermato la portavoce di Lavrov - hanno ripetutamente tentato di usare dei trucchi quando non c'era nessuno da incolpare per i propri fallimenti in riferimento al crescente malcontento popolare. Questo è, in particolare, esattamente ciò che sta accadendo oggi nei mercati dell'energia e per quanto riguarda il cibo».

La “lezione” di democrazia di Maria Zakharova non si è però fermata qui. La portavoce di Sergei Lavrov ha sottolineato che «contrariamente agli Stati veramente democratici, i cui rappresentanti spesso ammettono apertamente e senza ombra di imbarazzo la loro partecipazione alla preparazione di colpi di stato in altri paesi, la Russia ha sempre aderito e continua ad aderire al principio di non- ingerenza negli affari degli Stati sovrani e le sue istituzioni diplomatiche osservano rigorosamente la Convenzione di Vienna del 1961 sulle relazioni diplomatiche». «Questo – ha concluso - è stato più volte sottolineato anche l'altro giorno nel contesto degli eventi di politica interna in Italia».

La replica della Farnesina è arrivata a stretto giro. «Ancora prima dell’inizio di questa crisi di governo, subito dopo l’aggressione russa ai danni dell’Ucraina – ha rilevato Giuseppe Marici, portavoce del ministro degli Esteri Luigi Di Maio -, qualcuno a Mosca non ha fatto altro che intervenire nel nostro dibattito interno con continue e gravi ingerenze nei confronti del governo italiano. Prima con endorsement a una forza politica del nostro Paese e successivamente con ripetute dichiarazioni contro il governo italiano. Appare evidente a tutti quale sia l’obiettivo, ossia provare ad alimentare la propria propaganda in Italia, così da screditare l’azione dell’esecutivo italiano. Un esecutivo che sta condannando fermamente l’atroce guerra portata avanti dall’esercito russo in Ucraina, con la morte di centinaia di innocenti».

Ma l’ironia da parte di Mosca è proseguita ieri con il solito Dmitry Medvedev. Dopo il post su Telegram con le foto dei dimissionari Boris Johnson e Mario Draghi, l’ex presidente russo, ridottosi a battutista del Cremlino, ha proseguito su quel canale social scomodando la storia dell’antica Roma. «La Russia – ha scritto - è colpevole anche dell’assassinio di Gaio Giulio Cesare e della scomparsa dei dinosauri». Il vicepresidente del Consiglio di Sicurezza russo ha voluto poi elencare «i nostri peccati», rifacendosi all’aumento dei prezzi di carburante e altri beni di prima necessità, il «caldo stupefacente delle località europee», l’introduzione di «sanzioni infernali» contro la Russia che «ha colpito le aziende europee inermi». Medvedev ha aggiunto che è «colpa della Russia» anche per «le dimissioni dei leader europei, dopo l’arrogante creazione dell’impero russo da parte di Pietro I per far dispetto a tutti», per «la manipolazione dell’opinione pubblica a scapito delle opere della letteratura classica russa e della musica sinfonica, che sono acriticamente consumate dagli europei creduloni» e per «il malvagio assassinio del politico progressista europeo Gaio Giulio Cesare da parte della banda di terroristi di Publio Servilio Casca, Marco Bruto e altri mercenari russi al fine di dividere il mondo occidentale e promuovere valori antiliberali». Uno statista.