IERI A ROMA È INIZIATO IL QUINTO CONGRESSO NAZIONALE DELLA CISL MEDICI

Biagio Papotto lascia la guida della categoria: «La politica ha con il Pnrr l’occasione di porre fine a una sinistra spirale di caduta del Servizio Sanitario Nazionale »

«Bisogna essere grati al lavoro straordinario dei medici e dei dirigenti sanitari sopratutto in questi anni di pandemia. Se il Paese ha retto, nonostante la paura e la limitazione di alcune libertà che credevamo intangibili, è anche grazie a loro». Il leader della Cisl Luigi Sbarra, intervenuto ieri al Roma al Congresso nazionale della Cisl Medici, ha voluto esprimere il senso di gratitudine dell’organizzazione per una delle categorie professionali che più delle altre è stata in prima linea in questi ultimi due anni contro la pandemia.

Una categoria che ha pagato un tributo enorme di vite umane, anche a causa dei turni massacranti e della insufficienza di personale negli ospedali, nei territori e nellestrutture pubbliche.

«Ora abbiamo l’occasione di rilanciare il nostro sistema sanitario pubblico, di lasciarci alle spalle il vecchio modello focalizzato sulla patologia e di disegnarne un nuovo centrato sulla salute e sulla prevenzione», ha scandito Sbarra nel suo intervento al Congresso della Cisl Medici.

«Possiamo recuperare grazie alle risorse del PNRR, oltre 20 miliardi, il terreno perduto, sbloccando assunzioni e stabilizzazioni, sviluppando i servizi socio- sanitari, estendendo la medicina di prossimità, rilanciando gli investimenti su telemedicina e ricerca, digitalizzando i servizi, ammodernando strumentazioni e plessi ospedalieri». Per Sbarra bisogna superare anche i conflitti e le contraddizioni inaccettabili del Titolo V, supportando la non autosufficienza e dando attuazione, da Nord a Sud, ai LEP. «Sono davvero inaccettabili le attuali disuguaglianze su salute e servizi e fra i territori. La decisione del Governo di incrementare le borse di specializzazione con le 17.400 unità di quest’anno è positiva, una richiesta chiara che aveva fatto la Cisl. Così come sono positivi gli incrementi dell’ultima manovra di bilancio per gli anni a venire, che vanno a compensare il pericoloso imbuto formativo che si è generato negli anni passati.

Occorre anche allargare le attuali regole di accesso alle facoltà di medicina, vista anche la consapevolezza dell’età media molto elevata del personale medico ( 55 anni) e la prospettiva di una carenza di non meno di 52mila medici e 60mila infermieri da qui al 2026».

Sbarra ha ricordato naturalmente i tagli al sistema sanitario massacrato, da quindici anni di “razionalizzazioni”, sia dal punto di vista dei finanziamenti, sia da quello dei servizi, che si sono tradotte in continue riorganizzazioni, riduzione del personale, piani di rientro, accorpamenti e tagli di presìdi che hanno inevitabilmente limitato la capacità di risposta ai bisogni di salute. «Parliamo di più di 35 mld sottratti in 10 anni alla salute pubblica. Di un sotto- organico di decine di migliaia di medici, cui si aggiunge un deficit altrettanto grave di infermieri ed operatori», ha sottolineato Sbarra. «Parliamo di medicina territoriale mortificata e dimenticata e di un sistema ospedale- centrico che per decenni non ha visto investimenti adeguati».

Ma la prima giornata del Congresso della Cisl Medici è vissuta sulla relazione di Biagio Papotto che visibilmente commosso lascia dopo 11 anni la guida della categoria. «Il PNRR rappresenta per noi non il fine, quindi, ma il mezzo.

Poderoso, certo. Essenziale, è vero. Dove la politica, per decenni, ha fallito, sorda ai richiami della Cisl Medici e della Cisl, la politica ha – forse per l’ultima volta – l’occasione di porre fine ad una sinistra spirale di caduta del SSN e, conseguentemente, del Paese», ha sottolineato Biagio Papotto. «In quest’ottica, l’aumento del Fondo sanitario e l’ampliamento del numero delle borse di specializzazione vanno nella direzione giusta. Ma attenzione: NON SIAMO UN PAESE RICCO CHE STA MANTENENDO ALTI I PROPRI STANDARD. Siamo un Paese che si è impoverito per decenni e che con ingenti somme NON GRATUITAMENTE distribuite a pioggia dovrà organizzare al meglio una ripresa che poi sarà da consolidare e curare attentamente anno dopo anno». Quasi un testamento politico quello di Biagio Papotto: «La vera missione della Cisl Medici, della Cisl, di ogni cittadino, dovrà allora essere quella di farsi carico di una vera e propria inversione di tendenza, abbandonare definitivamente cioè lo spirito che un cliché purtroppo non del tutto vuoto - affibbia all’italiano medio: spendere e spandere senza curarsi troppo delle conseguenze generali.

Grazie per il vostro sforzo è più forte di quel che posso pronunciare. Continuate così, perché voi siete il lato più bello della Cisl Medici, e di conseguenza siete anche la risorsa più importante per la futura Cisl, una confederazione che ha bisogno di nuova linfa che continui a consentire l’azione più incisiva in ogni direzione».