SABATO A ROMA LA MANIFESTAZIONE DI CGIL, CISL, UIL CONTRO LE MORTI SUL LAVORO

Per il segretario generale della Cisl “ogni volta che un lavoratore perde la vita nel proprio luogo di lavoro è una sconfitta per tutti, uno sfregio alla Costituzione »

«Dobbiamo fermare la strage quotidiana nei luoghi di lavoro. Un fatto grave ed inaccettabile. Non possiamo permettere che tre morti al giorno diventino un triste dato statistico, quasi un destino ineluttabile nel nostro Paese».

Alla vigilia della manifestazione nazionale su salute e sicurezza nei luoghi di lavoro organizzata a Roma sabato 22 ottobre in piazza Santi Apostoli da Cgil Cisl Uil, il segretario generale della Cisl, Luigi Sbarra, senza mezzi termini, è tornato a parlare di quello che ormai da tutti è considerato un vero flagello per l’Italia. «La sicurezza sul lavoro deve diventare una priorità», ha ribadito il leader Cisl, augurandosi che l’iniziativa unitaria del fine settimana, con la quale si chiudono sette giorni di assemblee nei luoghi di lavoro, fiaccolate e presidi a livello territoriale, possa finalmente smuovere le coscienze e raggiungere obiettivi concreti, fermando una strage che riguarda ormai tutti i settori economici e produttivi ed ogni fascia di età.

Per la Cisl è fondamentale una strategia che rafforzi vigilanza e controllo, consenta un maggiore coordinamento, più assunzioni di ispettori, un forte investimento su prevenzione e formazione a cominciare dalla scuola. Va inoltre istituita una patente a punti per qualificare le aziende e legare il loro “rating” agli appalti, reinvestito in sicurezza il “tesoretto” risparmiato ogni anno dall’Inail: circa 1 miliardo inutilizzato. «L’aumento grave degli infortuni mortali sul lavoro è un fatto intollerabile, da debellare senza se e senza ma», ha aggiunto Sbarra secondo cui la crescita degli accadimenti mortali sul lavoro non può essere il prezzo da pagare per una ripartenza della crescita o degli investimenti.

A preoccupare il numero uno di via Po è anche la forte migrazione che sta avvenendo tra le occupazioni: con la flessione importante avuta in molti settori, a partire dalla ristorazione e dal turismo, infatti, molti lavoratori stanno approdando al mondo dell’edilizia, in forte crescita e che è alla perenne ricerca di manodopera per far fronte all’ampia richiesta di interventi spinti dal bonus del 110%. Il sindacato è categorico: questo “spostamento di manodopera” unito al reclutamento di personale da impiegare per i grandi lavori che si andranno a realizzare sul piano delle reti infrastrutturali, della mobilità ferroviaria e dell’energia, resi possibili dai finanziamenti comunitari, deve prevedere per i lavoratori interventi specifici e mirati di accompagnamento nell’acquisizione delle nuove competenze.

Proprio per questo Sbarra è fermamente convinto che occorra garantire la presenza delle rappresentanze, prioritariamente quelle specifiche sui temi della tutela e della prevenzione, in ogni contesto lavorativo.

«Su questo la Cisl negli anni si è sempre impegnata non solo nel promuovere l’aumento nei numeri degli RLS e, sul territorio, degli RLST, ma soprattutto per la loro formazione e costante aggiornamento, aggiuntivi a quanto previsto a carico delle aziende», ha concluso il leader di via Po che va diretto all’obiettivo: «Il nuovo governo apra subito dopo il suo insediamento il cantiere- sicurezza. E lo faccia insieme al sindacato. Ogni volta che un lavoratore perde la vita nel proprio luogo di lavoro è una sconfitta per tutti, uno sfregio sulla nostra Carta fondamentale e sul valore stesso della democrazia».