IL LEADER DELLA LEGA VUOLE DARE IL SUO CONTRIBUTO ALLA CRISI

Il leader della Lega, Matteo Salvini, sta organizzando una sua missione nelle zone di guerra, più probabilmente al confine tra Polonia e Ucraina, per cercare di dare un contributo alla crisi in atto. La notizia, che circola da qualche giorno, è stata confermata ieri dallo stesso numero uno del Carroccio, che ha riunito deputato e senatori leghisti prima di far visita alle ambasciate di Kiev, Mosca e Pechino a Roma. «Ho chiesto all’ambasciatore russo il cessate il cessate il fuoco e lo chiederò anche a quello cinese» ha detto Salvini specificando poi che con l’ambasciatore ucraino «abbiamo parlato dei bimbi che sono arrivati, che sono 1500, che devono avere accoglienza» e offrendo «totale sostegno al popolo ucraino, continuando a dare pressione su chi ha scatenato il conflitto».

Per poi parlare apertamente di un suo coinvolgimento nelle trattative per fermare il conflitto. «Per me fare politica è aiutare le persone, se uno sta seduto a Roma va bene, però penso che si possa fare di più e si debba fare di più - ha sottolineato Stiamo lavorando per risolvere, non per creare problemi: ho sentito l'ambasciatore italiano che ora è a Leopoli, ma certo siamo in uno scenario di guerra, la cosa va trattata con estrema cautela».

La trasferta dell’ex ministro dell’Interno in Ucraina non è dunque ancora stata ufficializzata, ma di certo in via Bellerio se ne sta parlando. Senza perdere di vista altre prese di posizione, come quella di Gianfranco Pagliarulo, presidente dell’Anpi, che ha fatto sapere che non sfilerebbe in piazza con il leader della Lega. «Quella dichiarazione è sciocca - ha commentato Salvini - La pace dovrebbe unire è assurdo sentire qualcuno che dice che se la pace la chiede Salvini allora non va bene: spero in un fraintendimento perché non c’è una pace di sinistra o di destra, c’è la pace e basta».

Ma nel dibattito parlamentare c’è chi non dimentica la vicinanza della Lega a guida Salvini con Putin, rimasta salda fino a pochi giorni fa. Tra questi Nicola Fratoianni, segretario di Sinistra Italiana, secondo il quale «Salvini, con mille acrobazie, fa di tutto per far dimenticare agli italiani di essere stato l’uomo sandwich di Putin». Con buona pace delle marce per tentare una mediazione.