Slitta a settembre la sentenza del processo a carico di Ciro Grillo e dei tre amici Vittorio Lauria, Francesco Corsiglia e Edoardo Capitta, accusati di violenza sessuale di gruppo ai danni di una studentessa italo-norvegese e di una sua amica. Lo ha stabilito il collegio dei giudici di Tempio Pausania (Sassari), presieduto da Marco Contu.

Oggi hanno terminato le difese con le arringhe finali dei legali. Ma l’udienza è stata rinviata a settembre per le repliche del pubblico ministero Gregorio Capasso e le eventuali controrepliche. Lo scorso 1 luglio, il pm Capasso, alla fine della requisitoria avanzò la richiesta di condanna a 9 anni per Grillo junior e i suoi 3 amici. 

«Non è stato un processo facile, ci siamo impegnati senza farci travolgere dalle emozioni. Tutti questi ragazzi e ragazze sono stati coinvolti in una vicenda più grande di loro per la quale hanno sofferto e stanno soffrendo. L’abbiamo visto piangere ieri, uno di loro. E prima di lui, in quest’aula, la ragazza», aveva detto nella sua requisitoria il pm. Per il quale le attenuanti generiche vanno applicate proprio in ragione della giovane età dei ragazzi. 

Lo scorso 10 luglio, la memoria presentata dai legali di parte civile è stata al centro di un acceso confronto in aula. Una documentazione di oltre 650 pagine che sono entrate ufficialmente nel fascicolo del processo. Le difese avevano chiesto l’estromissione degli atti o, in alternativa, il rinvio dell’udienza ma il collegio giudicante ha respinto entrambe le istanze ordinando lo stralcio di alcune parti ritenute lesive del diritto alla difesa. 

Giulia Bongiorno, avvocata di parte civile, ha ricordato in Aula come la sua assistita sia «stata sentita in quest’aula con un esame che è durato 35 ore. Le sono state poste 1.675 domande, la commozione l’ha travolta per 18 volte, al punto che è stato necessario interrompere l’udienza. Non so se nella storia giudiziaria esiste un’altra teste alla quale sono state rivolte 1.675 domande. Resterà credo cristallizzato in questo processo il fatto che il contraddittorio non è stato limitato».