«Il Pd non ha mai puntato, non punta e non vuole il voto anticipato. Il Pd ha sempre garantito una buona qualità di governo con responsabilità e battaglia sui contenuti, come quando abbiamo ottenuto di cambiare i decreti Salvini». A dirlo è il segretario nazionale del Pd, Nicola Zingaretti, a Radio Immagina. «È stata la scelta di Matteo Renzi a materializzare il rischio di scivolare a elezioni anticipate», ha aggiunto Zingaretti. «È stata l’apertura della crisi a materializzare un rischio che va evitato e per evitarlo il pd sta lavorando per garantire, sulla base di un programma governo che deve essere autorevole, su una base parlamentare ampia e su una base europeista. Un governo che guarda alla legislatura per affrontare il covid, la campagna vaccinale e che chiude la discussione sul recovery Fund e apra la stagione degli investimenti, che affronti il tema delle riforme istituzionali a partire dalla legge elettorale», sottolinea ancora il segretario nazionale del Pd.  Quella del Pd è «l’idea di un governo che guardi agli interessi nazionali, di stampo europeista con una agenda di contenuti breve e concreta», spiega Un governo siffatto, «può presentarsi con Conte, ovviamente. Conte è il punto di equilibrio in questo momento più avanzato. Ha preso la fiducia quattro giorni fa e sfido chiunque a dimostrare che si può superare quel livello», ha aggiunto. «È in corso il primo di una serie di incontri, con le forze del sindacato, sul documento "Dopo la pandemia, un altro Paese". Nelle settimane alle nostre spalle abbiamo dato un contributo a cambiare la prima bozza di Recovery, su Sanità e Infrastrutture Sociali, ad esempio. Anche nel percorso parlamentare il Pd vuole dare un contributo partendo dall’ascolto dell’Italia», spiega Zingaretti che conclude: «Il Pd in giorni complicati non si dimentica che la priorità è cambiare il Paese». «Se si sta parlando di elezioni la colpa è di Renzi, perché è lui che ha staccato la spina. Conte, che ha fatto bene a parlamentarizzare la crisi, ha rivolto un appello alla responsabilità. Vediamo in queste ore cosa sta crescendo nella consapevolezza dei parlamentari», fa eco l’eurodeputato del Pd, Goffredo Bettini, a «Omnibus» su La7. «Non è possibile ritrarsi di fronte a un nodo che dovrà essere sciolto. Se non c’è un accordo sulla giustizia, come si fa a pensare a un nuovo governo», aggiunge Bettini riferendosi alla relazione sullo stato della Giustizia del ministro Bonafede, che si terrà mercoledì o giovedì in Parlamento e al quale sono legate le sorti del governo e della maggioranza. «Ora Renzi dimostri di avere il senso non dell'errore ma un pò del salto nel buio che lui ha procurato e anche incominci in Parlamento a dare qualche segnale. Iniziamo dalla giustizia, se ci sono delle aperture lo dimostri», aggiunge Bettini. «Se è un Renzi che ha rotto direi di no, se è un Renzi che si mette nell’ottica di una responsabilità nazionale senza ricatti e senza prepotenze, si può guardare a una fase nuova noi ci rivolgiamo a tutti», ha spiegato l'eurodeputato pd.