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ROBERTO VANNACCI LEGA
Prima grana europea per Roberto Vannacci, l'eletto più in vista della Lega a Strasburgo, forte di mezzo milione di preferenze ottenute sull'onda della notorietà raggiunta con le posizioni espresse nell'ormai classico del conservatorismo “Il mondo al contrario”.
Se da un lato il punto di vista severo su questioni come l'immigrazione e l'omosessualità - associato a qualche ammiccamento ai nostalgici – ha contribuito a fare la sua fortuna politica, ora alcune di quelle idee ( in particolare le pagine sull'omosessualit à) sembrano aver suscitato un'ondata di sdegno al di là delle Alpi, che include anche alcuni esponenti del partito “fratello” Rassemblement National”.
Una situazione per certi versi paradossale, se si pensa che le due forze politiche hanno appena dato vita assieme al gruppo “Patrioti per l'Europa”, promosso dal leader ungherese Viktor Orban, di cui hanno votato assieme gli organi dirigenti solo qualche giorno fa, eleggendo presidente il francese Jordan Bardella e vice (assieme ad altri cinque) proprio Vannacci. La sconfitta al secondo turno alle Legislative, evidentemente, ha suggerito a Rn di perseverare nell'opera di rassicurazione dell'elettorato moderato, ed è per questo che, in un paese estremamente laico dove anche l’elettorato di destra vede di cattivo occhio i pregiudizi sull’omosessualità, ha ritenuto opportuno prendere energicamente le distanze dal Vannacci- pensiero.
Il problema, ora, è che a nomine già fatte tornare indietro potrebbe determinare un incidente diplomatico tra italiani e francesi, cosa che in parte sta già avvenendo, se si considerano le parole pronunciate ieri mattina dal Generale: «Non mi risulta», ha detto, «che il Rassemblement national possa esprimere veti, soprattutto a valle di una votazione già condotta. Mi sembrano posizioni sicuramente contrastanti con quanto deciso durante il suffragio ma d'altra parte anche in Italia vengo descritto come un razzista misogino».
Gli ha fatto eco il suo capodelegazione a Strasburgo Paolo Borchia, mentre per il vicesegretario del Carroccio si tratta di un caso montato ad arte e delle idee «personali» di un singolo deputato di Rn. Un portavoce dei Patrioti, però, lascia intendere che la questione non è proprio archiviata: «Prenderemo tutte queste decisioni», ha detto, «nella riunione del gruppo di lunedì prossimo».