Una grande folla ha attraversato le strade di Roma, questo pomeriggio, con lo slogan “ Gaza, stop al massacro ”. La promozione da Partito Democratico, Movimento 5 Stelle e Alleanza Verdi Sinistra è partita manifestazione da piazza Vittorio per concludersi in piazza San Giovanni, dove un palco ha accolto interventi, testimonianze e appelli a un cessate il fuoco immediato.

Dal palco, la conduttrice Valentina Petrini ha parlato di “oltre 300 mila persone in piazza”, una stima molto superiore alle 50 mila annunciate alla vigilia ea quelle ufficiali della Questura. Tra bandiere palestinesi, vessilli arcobaleno della pace e simboli dei partiti promotori, la mobilitazione si è svolta in un clima pacifico e determinato. La polizia ha garantito la sicurezza lungo il percorso, che si è snodato per via Emanuele Filiberto fino alla basilica di San Giovanni in Laterano tra bandiere palestinesi e israeliane unite.

Dietro lo striscione di testa, hanno sfilato i leader delle tre forze politiche promotrici: Elly Schlein (Pd), Giuseppe Conte (M5S), Nicola Fratoianni e Angelo Bonelli (Avs) . Al loro fianco, numerosi esponenti della politica nazionale: l'ex presidente della Camera Roberto Fico, il presidente del Pd Stefano Bonaccini, l'ex segretario Nicola Zingaretti, il sindaco di Napoli Gaetano Manfredi, il governatore della Campania Vincenzo De Luca, il capogruppo dem al Senato Francesco Boccia, la deputata Paola Taverna e tanti altri. Presenti anche volti storici del centrosinistra come Massimo D'Alema, Pierluigi Bersani, Nichi Vendola, Leoluca Orlando, Rosy Bindi e l'ex presidente della Camera Fausto Bertinotti, accolto con abbracci dai leader in piazza.

Il Partito Democratico si è presentato con una nutrita delegazione, che ha compreso tutte le principali anime del partito, dai riformisti ai più vicini alle posizioni di sinistra radicale. Segno evidente di una compattezza ritrovata su un tema che ha mobilitato una parte significativa della società civile italiana.

«È tempo che il governo smetta di tradire la tradizione diplomatica dell'Italia», ha dichiarato Elly Schlein . «Il nostro Paese ha una vocazione alla pace che oggi viene calpestata. L'Italia ripudia la guerra e deve pretendere il rispetto del diritto internazionale. Siamo qui per dire basta al massacro dei palestinesi e alla complicità silenziosa del governo Meloni».

Nel suo intervento, la segretaria dem ha ribadito il sostegno al riconoscimento dello Stato palestinese e ha accusato il governo italiano di mancare al suo dovere morale e politico di condanna della violenza in corso.

Dal palco è intervenuto anche Giuseppe Conte, presidente del M5S: «Questa è una piazza dell’umanità, di chi rifiuta che il diritto internazionale sia calpestato in nome della convenienza politica. Oggi il governo balbetta, mentre per mesi ha ignorato il massacro in corso a Gaza. Noi non ci stiamo. Trentamila vittime palestinesi non possono essere considerate un effetto collaterale accettabile. È complicità». Conte ha parlato anche del significato politico della piazza: «Questa è l’Italia che non tace, che rifiuta l’ipocrisia, e che non vuole essere trascinata in una vergogna storica».

«Questa è l’Italia migliore», ha detto Nicola Fratoianni di Avs, «che chiede il riconoscimento dello Stato palestinese, lo stop all’accordo Ue-Israele e sanzioni contro chi viola sistematicamente il diritto internazionale». Fratoianni ha parlato senza mezzi termini di “deportazione e pulizia etnica”, chiedendo interventi immediati della comunità internazionale: «Serve fermare l’ecatombe dell’umanità che stiamo vedendo a Gaza».

Molto applaudito l’intervento della giornalista palestinese Rula Jebreal, che ha definito quello in corso a Gaza un “genocidio”. «La comunità internazionale ha il dovere di fermare lo sterminio del mio popolo», ha detto. «Non possiamo proteggere l’establishment a scapito delle vite umane. Il nostro dovere è salvare le persone, non giustificare la violenza».

Una voce ebraica critica è arrivata da Gad Lerner, che ha detto: «Noi ebrei italiani che siamo qui lo facciamo anche per difendere Israele da se stessa. Netanyahu sta abusando della memoria della Shoah per giustificare una guerra condotta in modo criminale». Lerner ha ricordato che il sionismo non può essere confuso con il fanatismo e ha condannato l’antisemitismo crescente, alimentato proprio dalla violenza in corso.

L’ex presidente del Consiglio Massimo D’Alema ha colto l’occasione per un messaggio politico interno: «Questa piazza mostra che il centrosinistra ha la forza per vincere. Meloni ha vinto con 1,2 milioni di voti in meno rispetto a noi. Divisi abbiamo perso. Un’altra sconfitta sarebbe imperdonabile».

Sulla stessa linea Pierluigi Bersani, che ha parlato di un popolo del centrosinistra «plasticamente rappresentato» in piazza, chiedendo uno sforzo vero di ricomposizione politica.

Mentre la manifestazione si svolgeva a San Giovanni, al ghetto di Roma si è tenuto un flashmob pro Israele davanti alla sinagoga . Una mobilitazione spontanea, spiegano gli organizzatori, nata per rispondere alle dichiarazioni di alcuni esponenti del centrosinistra. Tra i cartelli esposti: “Portateli a casa adesso”, “Liberate Gaza da Hamas”, “Orgogliosi di essere ebrei, italiani e sionisti”. Sventolavano bandiere israeliane e un tricolore con la stella di David. I partecipanti hanno criticato la narrativa unilaterale sulla guerra, accusando Hamas di strumentalizzare i dati sulle vittime e ribadendo il diritto di Israele a difendersi.

Sul fronte politico opposto, Maurizio Gasparri (Forza Italia) ha ricordato come il ministro degli Esteri Antonio Tajani abbia chiesto più volte la fine dei bombardamenti, ma ha sottolineato: «Non dimentichiamo che Hamas, Hezbollah, gli Houthi e l'Iran vogliono la distruzione di Israele. Noi stiamo con Israele e contro ogni forma di antisemitismo».