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È stato un incontro fiume, quello a palazzo Chigi tra governo e sindacati, durato oltre tre ore ma che in sostanza ha confermato le posizioni in campo sui temi più scottanti, dalla manovra alle pensione. Da un lato l’esecutivo, rappresentato ai massimi livelli dalla presidente del Consiglio, Giorgia Meloni, e dai suoi vice Antonio Tajani e Matteo Salvini, il quale conferma l’impianto complessivo della manovra pur aprendo a delle modifiche puntuali come quella della pensione dei medici (ci torneremo); dall’altro, le principali sigle sindacali divise tra l’opposizione dura e pura dei leader di Cgil e Uil Maurizio Landini e Pierpaolo Bombardieri, e quella “dialogante” del segretario della Cisl, Luigi Sbarra.
Il quale ha parlato di un incontro «molto importante sia sul merito che sul metodo, anche come segno di rispetto dopo le mobilitazioni e le manifestazioni» delle scorse settimane. Mobilitazione che, tuona Landini, non finirà con la legge di bilancio, perché siamo di fronte alla necessità di una riforma strutturale sul fisco e sulle pensioni ma anche di un rinnovo dei contratti e dell’emergenza di un precariato assurdo che porta tanti giovani fuori dall’Italia». Una linea condivisa con Bombardieri, per il quale «il governo conferma la sua insensibilità alla richiesta delle piazze di queste settimane», perché pur dopo un confronto lungo e cordiale, «le decisioni illustrate alla fine riconfermano l’impostazione della manovra».
Fulcro della discussone è stata l’ormai celeberrimo articolo 33 della legge di Bilancio, la cui conseguenza ala decurtazione di centinaia di euro dalle pensione di medici, infermieri, personale degli enti locali e maestre d’asilo. «Il governo ci ha assicurato che interverranno dei cambiamenti e dei miglioramenti della norma in particolare sulle aliquote e rendimenti dei futuri trattamenti pensionistici, che dovrebbero restare quelli attuali per la pensione di vecchiaia mentre starebbe ragionando in queste ore per introdurre cambiamenti e miglioramenti per la pensione anticipata», ha illustrato Sbarra. «Avevamo chiesto il ritiro il governo sta valutando delle modifiche ma non che interverranno in questa direzione», ha sottolineato Landini, mentre per Bombardieri l’annuncio del governo su eventuali modifiche, ma non sulla cancellazione, «era quello che ci aspettavamo».
E proprio il segretario della Uil a fine incontro si è reso protagonista di un siparietto con la presidente del Consiglio. «Le ho fatto un regalo - ha spiegato all’uscita da palazzo Chigi - un modellino di un treno Frecciarossa, a batterie, che avevo tenuto per tutto il tempo nel mio zaino, sotto al tavolo: in realtà era per Salvini, che più ci precetta e più ci fa riempire le piazze, ma sia lui che Lollobrigida sono andati via prima dall’incontro».
Il chiaro riferimento è alle polemiche degli scorsi giorni seguite alla richiesta, accolta, del ministro dell’Agricoltura, Francesco Lollobrigida, di una fermata straordinaria di un treno Roma-Napoli, in ritardo, per usufruire così dell’auto blu e arrivare in tempo a Caivano, dove era diretto per un incontro istituzionale. Meloni «è stata al gioco, ha sorriso e ha detto: “vedremo se lo darò a loro oppure lo darò a mia figlia..”», ha aggiunto Bombardieri.
La stessa Meloni è tornata poi sulle pensioni dei medici, e non solo. «Stiamo lavorando per modificare la misura nel migliore dei modi, garantendo che non ci sia nessuna penalizzazione per chi si ritira con la pensione di vecchiaia: questo per tutti, non solo per il comparto sanità - ha detto l’inquilina di palazzo Chigi - Faremo del nostro meglio per risolvere e correggere». Sul punto non si è fatta attendere la risposta del presidente M5S Giuseppe Conte, per il quale «è chiaro che non sarà sufficiente qualche palliativo».
Nel corso del faccia a faccia Meloni ha sottolineato che in sostanza, date le circostanze, sull’impianto generale della manovra è stato fatto tutto il possibile, sottolinea tuttavia il desiderio, non realizzato, di rendere strutturale il taglio del cuneo fiscale. Ribadita anche la creazione di posti di lavoro. «Nell’ultimo anno abbiamo avuto oltre 500mila nuovi posti di lavoro e 443mila di questi sono contratti a tempo indeterminato», ha precisato la presidente del Consiglio.
Ma non si è parlato solo di manovra, con una cospicua parte della riunione dedicata al Pnrr, visto che entro la fine dell’anno dovrebbe arrivare la quarta rata dall’Ue, e al Sud, con la possibilità, fatta trapelare da palazzo Chigi, di dichiarare l’intero Mezzogiorno “Zona economica speciale”.