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«È la benvenuta», come del resto «Chiunque voglia contribuire a dare una svegliata e a far tornare il Centrodestra quello dei popolari, dei riformisti e dei liberali, un Centrodestra che pesa e che conta all’interno della coalizione». A dirlo gongolando è Giovanni Toti, presidente della Liguria e leader del movimento “Cambiamo”. Parole che hanno spiazzato i forzisti: Mara Carfagna è data da molti già con le valigie in mano, la si credeva pronta ad accettare l’invito di Matteo Renzi.
Invece, la big campana ha stupito tutti, incontrando chi fino al giorno prima sembrava più un odiato avversario che un rimpianto collega di partito. In Forza Italia, tuttavia, la pazienza è agli sgoccioli. Lo stesso Silvio Berlusconi non nasconde più la sua irritazione nei confronti della ex pupilla, che non perde occasione di sottolineare il suo dissenso rispetto alla linea del suo partito, troppo subalterno alla Lega. Eppure, il ragionamento del Cav è sempre lo stesso: uscire da Fi non ha portato fortuna a nessuno dei suoi delfini e in politica i voti si contano, ma soprattutto si pesano. E’ vero che gli azzurri ormai sono terza forza della coalizione, ma lo stesso Matteo Salvini ha ammesso che la componente moderata è indispensabile per la tenuta del centrodestra.
Dunque ora spetta a Carfagna: se scegliere l’addio e seguire una via incerta, oppure fidarsi ancora dell’istinto del Cav e rimettersi in scia.