Quella che si alza dal coro del centrodestra è una vera e propria difesa a spada tratta di Giovanni Toti, in primo luogo, ma subito dopo delle garanzie che la nostra Costituzione prevede per gli indagati, in primis quella di essere considerati innocenti fino al terzo grado di giudizio. La risposta è arrivata dopo la manifestazione organizzata da Pd, M5S e Avs in piazza a Genova, per chiedere a gran voce le dimissioni di Toti.

«Duemila persone sono scese in piazza a Genova per dimostrare, di fatto, contro il diritto di ogni cittadino di essere ritenuto innocente fino a sentenza e, quindi, di fatto, contro la nostra Costituzione e la democrazia - ha scritto sui social il ministro della Difesa, Guido Crosetto - Duemila persone hanno manifestato e parlato da un palco per sostenere che i cittadini non hanno diritti e che non sono tutti uguali di fronte alla legge. Duemila persone - molti dei quali parlamentari eletti per rappresentare il popolo e difendere la democrazia - che invece, in questo modo, diventano strumenti, consapevoli, della sua distorsione».

L’esponente di spicco di FdI si rivolge direttamente ai partecipanti. «A loro voglio dire una cosa: se accadrà a voi, di essere tenuti per mesi agli arresti e di essere ritenuti colpevoli prima ancora di celebrare un processo, io vi assicuro che difenderò i vostri diritti civili e costituzionali anche da solo, contro tutti, e che mi batterò perché siate considerati innocenti fino all’ultimo grado di giudizio, come sempre ho fatto in questi anni - continua - Per ora, vi auguro di poter vincere la partita politica contro il centrodestra guadagnandovi la vittoria sul campo e non cercando aiuti esterni grazie agli aiuti “esterni”. Come spesso è accaduto nella storia della Repubblica».

Dopo la nota diramata dalla Lega dopo la piazza in cui si parlava di «sciacallaggio della sinistra» ieri il leader del Carroccio Matteo Salvini ha detto che «quel che sta accadendo a Genova è gravissimo per la democrazia» invitando Toti e il centrodestra «a non farsi intimidire» perché «per togliere le libertà a qualcuno ci deve essere il pericolo di fuga, reiterazione del reato o inquinamento di prove».

Forte anche la voce di Edoardo Rixi, viceministro alle Infrastrutture e uomo di punta di via Bellerio in Liguria. «Chi si difende in un processo decide lui la strategia difensiva e come comportarsi, nessuno gli può dire cosa fare - ragiona Rixi - Mi sembra che anche Nordio e Crosetto lo abbiano difeso, il tema vero è che siamo rimasti tutti sorpresi dal tribunale del riesame».

Per poi attaccare frontalmente la manifestazione delle opposizioni. «Non hanno un’idea su cosa vogliono fare e l’unica cosa che gli rimane è sperare che Toti si dimetta - insiste - ci sono indagini in corso e Toti, come tutti gli indagati, ha gli stessi diritti: non ne ha più degli altri ma nemmeno meno degli altri».

Una linea condivisa da Forza Italia, per bocca di Stefania Craxi, figlia di Bettino che ricorda ancora le monetine lanciate a suo padre davanti al Raphael il 30 aprile 1993. «I processi si fanno nelle Aule di tribunale, non in piazza né in televisione né sui giornali - dice oggi Craxi - La sinistra è giustizialista e massimalista e non si capisce nemmeno perché Toti sia ancora ai domiciliari». Un provvedimento, quello di conferma dei domiciliari, che l’esponente azzurra definisce «una vergogna per il diritto e per la giustizia». Per questo «Toti deve rimanere dov’è visto che per la nostra Costituzione è considerato innocente fino al terzo grado di giudizio». Anche perché secondo Craxi quello dei pm nei confronti del presidente ligure è un vero e proprio ricatto. «È vergognoso il fatto per cui la magistratura dice “tu ti dimetti e noi ti liberiamo” - conclude - Fa male non a destra e sinistra ma alle istituzioni».

La linea di FdI, richiamata da Crosetto subito dopo la manifestazione, viene confermata al Dubbio dal capogruppo in Senato, Lucio Malan. «Fratelli d’Italia ieri ha partecipato ad eventi in ricordo di Paolo Borsellino, che ha combattuto la mafia applicando la legge - ragiona Malan - Qualcuno invece pensa che la legge possa essere scavalcata quando si tratta di avversari politici: chiunque può essere politicamente contrario a Toti, ma la decadenza di coloro che rivestono cariche pubbliche è prevista dalla legge ma in presenza di condanne, non in presenza di misure cautelari».

Per poi rispondere a chi, dal palco della piazza di Genova, aveva accusato Toti di «bloccare la Liguria» non dimettendosi. «La Regione Liguria non è bloccata e tutto quello che deve essere fatto viene fatto - attacca Malan - Il presidente Toti è sostituito temporaneamente per forza di cose perché pur essendo stato eletto dai cittadini non è in condizione di rivestire quel ruolo, ma tutte le procedure che riguardano giunta e consiglio vanno avanti».