CENTRODESTRA COMPATTO CONTRO IL TESTO

Non solo di guerra in Ucraina si parla in Parlamento, con altri provvedimenti che arrivano in Aula dopo aver dato motivo di discussione nelle scorse settimane.

Uno su tutti, il testo sull’eutanasia, o meglio contenente «disposizioni in materia di morte volontaria medicalmente assistita», i cui emendamenti soppressivi all’articolo uno furono respinti dalla Camera due settimane fa con 126 sì e 262 no.

Domani è previsto in Aula il voto sui primi emendamenti all’articolo uno del testo, ma secondo quanto riferiscono fonti parlamentari ci sarà prima l’okay alla riforma del carcere ostativo e probabilmente il provvedimento sui reati contro i beni culturali, il ddl Franceschini- Orlando, che è stato approvato il 14 dicembre in seconda lettura al Senato e che tornerà a Montecitorio per la terza lettura.

La capigruppo della Camera si riunirà alle 14 per decidere il calendario di marzo, ma la votazione decisiva sul provvedimento sul fine vita dovrebbe slittare alla prossima settimana o anche più avanti. Alle 9: 30 si riunirà invece la capigruppo del Senato.

Nello specifico, il testo sull’eutanasia potrebbe andare a rilento anche per l’alto numero degli emendamenti presentati. Le proposte di modifica sono infatti oltre 200 e provengono soprattutto dal centrodestra. Decine quelle presentate da Fratelli d’Italia, Lega, Forza Italia e dai centristi di Coraggio Italia e Noi con l’Italia. Ma alcuni emendamenti arrivano anche da Italia viva, e non è escluso che renziani e centrodestra potrebbero votare assieme su alcuni di essi.

In ogni caso, il centrodestra compatto è contrario alla legge, e si prevede dunque un duro scontro con quella parte di Parlamento, soprattutto tra i Cinque Stelle, favorevole al testo.

Di eutanasia si tornerà quindi a parlare per la prima volta dopo la bocciatura da parte della Corte Costituzionale guidata dal presidente Giuliano Amato del quesito referendario sull’omicidio del consenziente, con conseguenti polemiche tra i Radicali di Marco Cappato e lo stesso Amato.