Se negli scorsi giorni gli sbarchi sono calati e a Lampedusa è tornata una sorta di normalità, la tensione si è spostata nel rapporto ad alti livelli tra Italia e Germania, con un duro botta e risposta ieri tra Berlino e Roma.

Tutto è nato dall’annuncio da parte di un portavoce del ministro degli Esteri tedesco di «un imminente finanziamento a delle Ong per un progetto di assistenza di migranti sul territorio italiano e un progetto di salvataggi in mare».

Il disegno si inserisce nella collaborazione tra i governi e la comunità di Sant’Egidio. «Nell’ambito di un rapporto che esiste da tanti anni con lo Stato tedesco - hanno specificato fonti dell’associazione - è stato firmato un nuovo accordo che servirà a sostenere i nostri progetti di accoglienza e integrazione dei migranti già arrivati sul territorio italiano, non per il salvataggio in mare».

Una precisazione che cambia solo in parte il concetto espresso da Berlino, e che ha fatto infurirare palazzo Chigi. «Noi non ne sappiamo nulla, non abbiamo progetti in corso, non ci risulta che ci siano discorsi di questo genere», ha risposto il ministro dell’Interno, Matteo Piantedosi.

Negli stessi minuti, fonti di governo esprimevano «grande stupore» per il progetto tedesco, sottolineando che il finanziamento da parte della Germania di attività di Ong sul territorio italiano sarebbe una grave anomalia».

Ma il portavoce del governo di Berlino, almeno prima della “rettifica” di Sant’Egidio, era stato chiaro, specificando l’obiettivo «di sostenere sia il soccorso civile in mare che i progetti a terra per le persone soccorse in mare».

E tanto per gettare benzina sul fuoco, è arrivato anche l’intervento della ministra dell’Interno tedesca, Nancy Fraser, secondo la quale «l’Italia non sta rispettando le riammissioni del sistema di Dublino». Annunciando poi che «finché non lo farà, nemmeno noi accoglieremo altri rifugiati». Due giorni fa a Siracusa era stato il presidente della Repubblica, Sergio Mattarella, a definire il Trattato di Dublino «preistoria», nel corso della visita in Sicilia al fianco del presidente tedesco Franck-Walter Steinmeier.

E nel dibattito nostrano fa discutere anche una norma che chiede ai richiedenti asilo di versare una somma di 5mila euro per evitare di essere trattenuti all’interno dei Cpr. Secondo il segretario di PiùEuropa, Riccardo Magi, si tratta di «scafismo di Stato, una tangente discriminatoria, classista e disumana, verso chi scappa da fame e guerre». No solo. Secondo Magi «c’è di peggio» perché « questa norma è illegale in quanto la Corte di Giustizia europea nel 2020 ha già sanzionato una misura analoga introdotta dall'Ungheria».

Sulla stessa linea Pierfrancesco Majorino, responsabile Politiche migratorie nella segreteria nazionale del Pd. «La scelta di far pagare una sorta di cauzione per non essere rinchiuso in un Cpr è l'ennesima tappa di uno spettacolo indegno di un governo sconvolgentemente inadeguato - spiega l’esponente dem - Un governo che si comporta da scafista e che non investe, facendo tesoro delle parole del presidente Mattarella, sull’unica misura utile per evitare gli arrivi irregolari cioè su canali di accesso legali e sicuri».

Ma è tutta la sinistra a intervenire sul tema, con il co-portavoce di Europa Verde e deputato di Alleanza Verdi e Sinistra, Angelo Bonelli, che parla di «uno schifo, una vergogna che si aggiunge alle tante di questo governo».

Ma sulla questione il centrodestra è compatto, e se per l’ex sindaco di Verona e ora deputato di Forza Italia Flavio Tosi «il governo sta facendo il massimo sforzo per fare le cose per bene» perché «è chiaro che chi arriva illegalmente sulle nostre coste non può restare in Italia, ma chi lo fa legalmente ha tutto il diritto di essere accolto», è il leader azzurro Antonio Tajani a provare a gettare acqua sul fuoco. Sul fronte migranti «abbiamo ottenuto molti riscontri positivi, soprattutto dai paesi di partenza e dai paesi che intendono collaborare con l'azione anti-trafficanti di esseri umani dell'Italia», ha detto il ministro degli Esteri, specificando che «ci sono già i primi risultati positivi, bisogna essere ottimisti, determinati, seri». Ma dopo il patatrac tra Roma e Berlino delle scorse ore, di ottimismo, negli ambienti di governo ce n’è ben poco.