Mentre oggi inizia la diciannovesima legislatura della Repubblica Italiana, Silvio Berlusconi, che ritorna in Senato dopo tantissimi anni, ha un pensiero fisso: abolire la Legge Severino. Quella legge che nel 2013 lo portò a decadere da Palazzo Madama per il processo sulla frode fiscale relativa a Mediaset. Berlusconi, nove anni dopo, rischia di fare la stessa fine, se le cose dovessero rimanere così come sono ora. Infatti il presidente di Forza Italia, ha in corso ancora diversi processi. Tra questi vi è il processo “Ruby Ter”. A Berlusconi, la procura di Milano contesta di aver pagato le ragazze che avevano partecipato alle sue feste perché mentissero davanti ai magistrati sulla natura di quelle serate, ovvero presunte feste a sfondo sessuale. In linea teorica, Cassazione compresa, il procedimento potrebbe chiudersi entro tre anni. In Puglia, a Bari, Silvio Berlusconi è accusato di aver pagato l'imprenditore Gianpaolo Tarantini affinché dichiarasse - come è accaduto - ai giudici che le feste che organizzava non erano incontri con prostitute. Ma «cene eleganti». La Cassazione, a tal proposito, ha condannato Tarantini per sfruttamento della prostituzione. A Roma, invece, Berlusconi è alla sbarra insieme a Mariano Apicella, il suo chansonnier di fiducia. La procura capitolina ritiene che il Cav abbia pagato il suo amico di vecchia data per mentire. Poi ci sono le indagini sulle stragi, coordinate dalla procura di Firenze, dove Berlusconi è inquisito in concorso con Marcello Dell’Utri. Storie in passato già archiviate e ripescate dopo alcune dichiarazioni dei pentiti, tutte ancora da verificare.