Un video girato da Kevin Laganà, la più giovane delle cinque vittime della strage di Brandizzo, e salvato nell’archivio di Instagram del ragazzo ma mai pubblicato. È la novità che emerge dall’inchiesta della Procura di Ivrea sulla strage della notte tra il 30 e il 31 agosto in cui cinque operati hanno perso la vita travolti da un treno.

Nel video si vedono gli operai al lavoro e a un certo punto si sente una voce fuori campo che sembra dare “istruzioni” su come comportarsi in caso di passaggio di un treno. «Ragazzi se vi dico treno andate da quella parte, ok?», si sente in sottofondo, e subito dopo: «Se vi dico treno da che parte passate?». «Di qua», la risposta.

Elementi che fanno capire come tutti fossero consapevoli che non era consentito lavorare in quel momento, in quel punto. «Non abbiamo neanche l’interruzione, ancora», dice Laganà nel video poi si sentono delle indicazioni tra compagni su dove spostare con un rastrello le pietre della massicciata e ancora alcuni scambi di battute. Poco dopo, i cinque operai saranno travolti e uccisi dal convoglio.

«Il video diffuso nella giornata odierna da numerosi mass media era stato depositato presso la Procura della Repubblica di Ivrea perché ritenuto un contributo importante per l’accertamento di eventuali responsabilità e sono molto dispiaciuti che le immagini siano state divulgate a loro totale insaputa nonché all’insaputa della famiglia Laganà - spiegano in una nota gli avvocati Enrico Calabrese e Marco Bona, difensori, rispettivamente, delle famiglie Laganà e Lombardo - Quanto al merito, si continua a ritenere il video assai utile alla ricostruzione della vicenda, posto che, dalle immagini, sembrerebbe emergere un modus operandi non occasionale con direttive impartite ai lavoratori assai pericolose per la sicurezza degli stessi. Il che fa sorgere dei dubbi anche sull’adeguatezza tecnica dei sistemi di comunicazione e di sicurezza: sul punto, e sulle relative indagini, si ribadisce la totale fiducia nell'operato della Procura della Repubblica di Ivrea».

Intanto il Pd ha chiesto una informativa urgente del ministro dei Trasporti, Matteo Salvini, alla Camera su quanto accaduto. «Vogliamo chiarezza e responsabilità – ha detto intervenendo in Aula la capogruppo dem Chiara Braga – perché tragedie del genere non si ripetano mai più, perché non si può morire di lavoro, non si può morire lavorando. L’esatta ricostruzione dell’accaduto vuole dare seguito alla richiesta arrivata anche ieri dai cittadini e dai sindacati scesi in piazza a Vercelli per chiedere di non caricare mai più sulla pelle dei lavoratori tempi ristretti e risorse ridotte degli appalti e per cambiare il sistema delle manutenzioni». All’iniziativa dem si sono associati i gruppi di Avs con Marco Grimaldi e del M5S con Luciano Capone. Il Gruppo di FdI si è invece associato «alle condoglianze», manifestando «vicinanza anche ai macchinisti».