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Ha suscitato un caso politico nazionale la decisione della Regione Piemonte di creare una “stanza di ascolto” per le donne intenzionate ad abortire all’ospedale Sant’Anna di Torino, grazie a una convenzione siglata da Città della Salute e Federazione Movimento per la vita. Una scelta contesta duramente dalle opposizioni e difesa dalla maggioranza.
Per Chiara Gribaudo, deputata dem molto vicina alla segretaria Elly Schlein, la decisione è «inaccettabile» è inaccettabile» e «la destra usa la sanità pubblica, dopo averla abbandonata, per la propria propaganda», mentre per la capogruppo M5S in Consiglio regiaoneld el Piemonte, Sarah Disabato, «Marrone (assessore alla Sanità della Regione, ndr) non provi a far passare le sue marchette alle associazioni antiabortiste come sostegno alle donne» perché «i suoi progetti oscurantisti non hanno nulla a che vedere col sostegno economico alle famiglie, a maggior ragione se i suoi finti segnali di attenzione arrivano a pochi giorni dalla cancellazione del reddito di cittadinanza».
Contraria anche Luana Zanella, capogruppo di Avs alla Camera, che ha elogiato la scelta di Silvio Viale, responsabile del reparto interruzioni volontarie di gravidanza del Sant’Anna, il quale si è schierato contro l'apertura della stanza d'ascolto. «La libera scelta di abortire va garantita a ogni donna e difesa da azioni di interferenza psicologica e morale come quelle del Movimento per la vita – ha detto Zanella – Bene ha fatto il dottor Viale a non consentirlo, anche perché, come egli stesso ha spiegato, se una donna vorrà rivolgersi a loro può usare le loro sedi».
Ma la maggioranza non ci sta e replica.
«La creazione di una stanza di ascolto per le gestanti in Piemonte costituisce la piena applicazione della legge 194 il cui titolo è “norme per la tutela sociale della maternità e sull’interruzione volontaria della gravidanza” – spiega il vicepresidente della Camera di Fdi, Fabio Rampelli – Nessuno mette in discussione il diritto di abortire, ma finalmente si dà piena applicazione alla prima parte della legge, probabilmente mai letta da chi la difendeva solo per usarla come una bandiera abortista».
Di «bella notizia» parla Augusta Montaruli, vicecapogruppo di FdI alla Camera. «Si tratta di un'ulteriore iniziativa che va incontro a quella promozione della vita e della tutela delle future mamme che da sempre sosteniamo – aggiunge – Il mio plauso è ringraziamento va dunque alla struttura ospedaliera e all'assessore Maurizio Marrone, da sempre molto attento a questi temi».