Non si placa e anzi aumenta la spaccatura nella maggioranza di governo nata con la scelta da parte del ministro della Salute Orazio Schillaci di sciogliere una commissione scientifica all’interno della quale sedevano anche due esperti “scettici” sull’obbligo vaccinale. Una decisione che di fatto ha scoperchiato un vaso di Pandora lasciando uscire divergenze in realtà chiare da anni, in particolare tra Fi, favorevole all’obbligo vaccinale, e la Lega, fortemente contraria, con Fd’I nel mezzo. Ma ieri è stato uno dei pezzi da novanta di via della Scrofa, e cioè il capo della “minoranza” interna Fabio Rampelli, a difendere l’operato del ministro, che siede nel governo sì come indipendente ma che venne nominato in “quota” Fd’I. «Fratelli d’Italia è sempre stata per i vaccini e per la scienza, non ho mai avuto una posizione individuale ma ho interpretato la linea politica del mio partito – ha spiegato a La Stampa – A suo tempo al governo Conte «abbiamo contestato la modalità con cui affrontò la pandemia, piena di falle: l’assenza di prevenzione, i ristori arbitrari, la messa in ginocchio del mondo produttivo, i banchi a rotelle, i Dpcm e i diktat annunciati a mezzanotte, l’incapacità di provvedere alla produzione e distribuzione tra gli operatori sanitari dei dispositivi di protezione, le truffe di chi si approfittò di quella disgrazia per il proprio tornaconto, la drammatizzazione mediatica. È su questo che sta indagando la commissione d’inchiesta parlamentare, per stanare chi ha speculato».

Per poi precisare che «il ministro Schillaci è uno dei massimi esponenti della comunità scientifica, docente ordinario, medico e all’epoca Rettore dell’Università di Tor Vergata, espressione diretta della comunità scientifica ed è stato scelto alla guida del ministero della Salute per questo motivo, dimostrando la totale fiducia del centrodestra verso questo mondo».

Parole che hanno un bersaglio chiaro e cioè la Lega, e che arrivano poche ore dopo i rumors sulla possibilità che la Lega torni alla carica per togliere l’obbligo vaccinale imposto dalla legge Lorenzin nel 2017, all’epoca del governo Gentiloni. Ma il Carroccio non molla, e anzi rilancia. «Che la Lega sia stata e sia contro la legge Lorenzin non è una novità di oggi - spiega il senatore Claudio Borghi sui social - Nel 2017 siamo stati l’unico partito a votare contro l’obbligo vaccinale in Parlamento. L’anno scorso avevo presentato un emendamento al primo provvedimento possibile, dopo aver preso un impegno con moltissime associazioni che si battono per la libertà di scelta sui vaccini. Poi quell’emendamento fu dichiarato inammissibile e la questione si è chiusa». Aggiungendo poi che «ora non ripresenterò alcun emendamento simile e aspetto che gli amici alleati di Fratelli d’Italia, visto che da Forza Italia su questo tema mi aspetto ben poco, decidano di prendere in mano il tema» e «a quel punto saremo ben felici di aprire una discussione e un confronto sull’obbligo vaccinale e sulla legge Lorenzin».

Ipotesi che dopo le parole di Rampelli difficilmente vedrà la luce, per non parlare dei rapporti tra via Bellerio e Forza Italia, che sulla questioni sono ai minimi storici. «La nostra posizione è sempre la stessa: noi di Forza Italia non chiediamo poltrone, ma vogliamo che in materia di scienza si adottino criteri scientifici, non opinioni - ha detto il leader Antonio Tajani - Aver debellato malattie ci dice quanto servano i vaccini: non confondiamo gli errori gestionali fatti durante il Covid dal M5S con la necessità e l’importanza dei vaccini».

E se il leader di Noi Moderati Maurizio Lupi prova a gettare acqua sul fuoco spiegando che «l’obbligo di vaccinazione è una garanzia di sicurezza per la salute di tutti, a cominciare da quella dei più fragili, una misura fondamentale di prevenzione contro le epidemie» e dunque «le polemiche sono inutili», le opposizioni cavalcano la polemica e attaccano a testa bassa. «Non c’è limite al peggio. Dopo gli attacchi a Schillaci, oggi la proposta di abolire l’obbligo vaccinale per i bambini - dice la capogrupo del Pd alla Camera, Chiara Braga - La Lega di Salvini non si fa scrupolo di negare i dati della scienza e il buon senso pur di pescare qualche consenso tra i no vax e regolare i conti con i suoi alleati di governo ma ora basta con questa propaganda irresponsabile».

Sulla stessa lunghezza d’onda i partiti centristi, da Iv a Più Europa, passando per Azione,mentre per il M5S «il governo è a brandelli» e «Lega e Fd’I negano le evidenze scientifiche».