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Si chiude con un concerto di Gianni Morandi la celebrazione al Senato per il 75esimo anniversario della prima seduta di Palazzo Madama. Il cantautore emiliano “accende” l’Aula con “Fatti mandare dalla mamma”.
“Il presidente La Russa – rivela Morandi - mi ha chiesto di cantare
'Fatti mandare dalla mamma', certo, alla mia età.. Si può fare?”. Dall’emiciclo parte un coro di “Sii”. '”Allora dai, la posso anche cantare...”, dice Morandi che inizia a cantare il famoso brano del ‘62. Il premier Giorgia Meloni ha ascoltato canticchiando qualche nota.
Tra i successi intonati in aula non poteva mancare “C'era un ragazzo”, cui il cantautore dedica una riflessione autobiografica: “Mi fa effetto cantare questo brano qui, perché quando uscì - racconta - fu oggetto di un’interrogazione parlamentare, perché condannava un Paese amico, gli Stati Uniti, per la guerra in Vietnam”. “Mi fa effetto - sottolinea ancora - perché per fortuna oggi queste censure non ci sono più”. Sia il ministro della Difesa, Guido Crosetto, che Matteo Renzi non hanno esitato ad accompagnare l'esibizione di Morandi cantando il brano, ritmato anche dalla premier.
La Russa a Morandi nei panni di conduttore: “Non ti ho censurato...”
“Ringraziamo ancora una volta con un meritatissimo applauso i nostri conferenzieri anche se non mi piace chiamarli così, ma preferisco definirli i nostri uomini di grande cultura, che in pochi minuti ci hanno dato un quadro importante ed entusiasmante della storia del Senato...”, dice microfono alla mano Ignazio La Russa, che da presidente del Senato fa gli onori di casa e veste i panni di “conduttore”. È lui che presenta gli ospiti e, alla presenza del capo dello Stato Sergio Mattarella, “lancia” Gianni Morandi, vera “guest star” della giornata. “Non l'ho fatto prima, voglio ringraziare i ministri, i sottosegretari, i parlamentari presenti”, dice il presidente del Senato camminando al centro dell'emiciclo. “Ringrazio anche la presidente del Senato emerita, la senatrice Casellati, e tutti coloro che hanno voluto onorarci della loro presenza...”. La Russa “dimentica” Renato Schifani, attuale governatore della Sicilia: "Fitto mi dice che ho dimenticato qualcuno, chi ho dimenticato? Ah, il presidente Schifani, dov'é? Anche lui è emerito presidente del Senato e tra l'altro è mio amico intimo, quindi, come potrei dimenticarlo...”.
Il presidente del Senato chiama poi “sul palco” Morandi e scherza con lui assicurando di non averlo censurato: “Gianni, dov'è Gianni? Hai censurato qualche canzone? Tu non lei hai censurate, né l'ho fatto io, hai avuto da me libertà assoluta di scegliere i brani che preferivi e io sono curioso di scoprire quali hai scelti per darci un quadro musicale di questi anni, grazie a Morandi!”. La Russa ha consegnato quindi simbolicamente a Gianni Morandi la campanella “con la quale diamo inizio alle sedute o a volte azzittisco chi chiacchiera”, ha scherzato. La Russa ha poi ringraziato il presidente della Repubblica Sergio Mattarella, la premier Giorgia Meloni, la presidente della Consulta Silvana Sciarra e i senatori a vita Mario Monti e Liliana Segre. “Questa celebrazione l'ho avvertita come necessaria - ha aggiunto il presidente del Senato - perché 75 anni fa, con la prima seduta del Senato, il popolo ritornava sovrano e padrone del suo destino. I senatori andavano a onorare la libertà e i valori che sono insiti nella Costituzione, che vogliamo non solo ricordare ma anche onorare e rispettare”.
La cerimonia si è aperta con una interpretazione dell'inno nazionale. E anche Giorgia Meloni, seduta tra i banchi, canta insieme a Gianni Morandi. Tra i brani anche “Caruso”, storica canzone di Lucio Dalla. “Il nostro amico Lucio ci starà guardando e si starà facendo una risata - ha detto Morandi - quando io ho iniziato a cantare lui non cantava ancora, pensate”, ha scherzato. “Ho cantato in tanti posti nella mia vita, un po' da tutte le parti. Ma qui è la prima volta e un po' di emozione c'è. Volevo dirvi che quando è nato il Senato, l'8 maggio del 1948, io c'ero già, avevo già tre anni”, aggiunge Morandi non nascondendo l'emozione dopo aver cantato “Un mondo d'amore”. Il cantante si è poi esibito in “Apri tutte le porte” e “Fatti mandare dalla mamma”. e i parlamentari presenti si sono lasciati andare in un battere di mani.