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Può considerarsi un vero e proprio ultimatum quello lanciato dal governatore della Calabria Roberto Occhiuto, in odore di diventare uno dei vice di Antonio Tajani, dall’Assemblea nazionale degli Enti locali di Forza Italia che si è svolta a Monza. «Noi - ha spiegato Occhiuto - abbiamo fatto modificare dai nostri ministri il ddl, prevedendo che l’autonomia si possa fare solo dopo aver quantificato i livelli essenziali delle prestazioni. Il ministro Calderoli ci ha detto di sì, ora pacta sunt servanda: o si stabiliscono i livelli essenziali delle prestazioni, si quantificano e si ottengono le risorse per finanziarle oppure si aspetta, perché l’autonomia differenziata deve intervenire nello stesso momento».
Parole chiare che risuonano alle orecchie all’interno e all’esterno degli azzurri. Il ministro Calderoli non ha apprezzato e lo stesso Salvini sa che sul tema dell’autonomia differenziata si gioca molto della sua leadership interna con i governatori del Nord, a partire da Luca Zaia, pronti a chiedere il conto una volta che sarà conclusa la campagna elettorale per le europee. Salvini si sta giocando il tutto e per tutto lavorando ai fianchi Giorgia Meloni provando a superarla a destra, anche con le politiche delle alleanze in Europa, e cercando di mettere Forza Italia in difficoltà spingendo all’irrilevanza l’ala moderata della maggioranza che sostiene il governo. Il suo piano, però, potrebbe trovare le prime barricate proprio nel Mezzogiorno dove Tajani sa di avere un bacino solido di voti al quale attingere a piene mani per ottenere un consenso in doppia cifra al prossimo appuntamento elettorale. E il tema dell’autonomia differenziata potrebbe essere proprio uno dei punti principali sul quale costruire barricate efficaci alla Lega che continua ad agitare soltanto il Ponte sullo Stretto come vessillo con il quale provare un radicamento nel Mezzogiorno che, almeno fin qui, non è riuscito.
Ma le parole di Occhiuto sembrano avere avuto effetto anche dentro il partito con l’ala più a Nord degli azzurri che ha provato ad abbozzare un’immediata reazione, attraverso le parole della capogruppo a palazzo Madama Licia Ronzulli. «Sull’autonomia differenziata Forza Italia ha lavorato molto prima in Consiglio dei ministri e, poi, in Commissione. Abbiamo dato un contributo di grande importanza sia eliminando i riferimenti alla spesa storica sia, come ha giustamente ricordato il governatore della Calabria Roberto Occhiuto, evidenziando l’importanza di definire in via preventiva i Lep. Questo per evitare che si creino cittadini di serie A e di serie B e che si possa anche solo pensare di spezzare l’Italia in due. Nessuno vuole dividere l’Italia, anzi tutti i cittadini italiani dovranno avere gli stessi diritti, dalla scuola alla sanità. In Commissione stiamo lavorando in questa direzione».
Insomma, se Occhiuto invita Calderoli a rispettare i patti, Ronzulli sembra ricordare al suo partito il programma comune di governo che deve comunque essere rispettato. Tajani che già aveva previsto uno scenario simile in vista del congresso ha provato a correre ai ripari per tempo con l’innesto di Letizia Moratti che proprio in Lombardia potrebbe avere il ruolo di tenere a bada l’ala ronzulliana. In ogni caso i movimenti interni ed esterni a Forza Italia potrebbero alla lunga far traballare il governo Meloni in un momento particolarmente difficile di gestione con un’impegnativa manovra finanziaria da approvare. E non è un caso che la premier non perda occasione ufficiale e non per ricordare che il governo non può permettersi una campagna elettorale così lunga.