Liliana Segre è pronta a querelare l’ex ambasciatrice Elena Basile per le affermazioni nel video diffuso sui social che accusa la senatrice a vita di tormentarsi «solo dal pensiero dei bambini ebrei». «Segre - informa una nota - ha dato incarico al suo penalista di fiducia, l’avvocato Vincenzo Saponara di Milano, di procedere a norma di legge nei suoi confronti».

Il figlio di Liliana Segre, l’avvocato Luciano Belli Paci, ha fatto sapere di aver ricevuto «ieri notte due mail di Elena Basile» in risposta alla sua mail di contestazione di ieri mattina. «Basile sostiene che il pensiero di Liliana Segre sarebbe stato travisato da non meglio precisati articoli di stampa, a seguito dei quali sarebbe nato il suo video, e che dunque la senatrice dovrebbe chiedere a quei giornali che l’hanno fraintesa, e non a lei, di rettificare - prosegue Belli Paci - Si dichiara inoltre felice di apprendere che la senatrice Segre ha a cuore la morte dei bambini di tutte le nazionalità e gruppi etnici. Infine, si dice spiacente se il video ha ferito Liliana Segre». «Ho risposto a mia volta a Basile, - fa sapere il figlio della senatrice - precisandole: che i travisamenti del pensiero di Liliana Segre da parte della stampa non risultano; che prendiamo atto del fatto che non ritiene di assumersi le sue responsabilità per le affermazioni diffamatorie ed ingiuriose contenute sia nel video» che in un’intervista al Giornale d’Italia il 30 gennaio e «prendiamo atto del fatto che non ritiene di adottare le misure riparatorie suggerite».

Il video contro Segre

Nel video di qualche giorno fa Basile si rivolge alla «cara signora Segre» e le rimprovera, rincarando su quel «cara signora», che se «non riesce più a dormire per i bambini ebrei uccisi il 7 ottobre, è possibile che lei sia tormentata solo dal pensiero dei bambini ebrei? I bambini palestinesi non la toccano? Capisce che oltre a quelli morti ci sono bambini mutilati che giacciono per terra?». A quell’attacco segue la replica della ex diplomatica all’ondata di sdegno provocato da quello che è diventato ora un vero e proprio caso politico. Sempre su Facebook, Basile dice di trovare «vergognoso» un articolo che la definisce «addetta della Farnesina», puntualizza di essere stata «ambasciatrice otto anni in Europa dopo trentotto anni di carriera diplomatica», si domanda se «non dovrei querelare io chi permette simili vergognosi insulti nei confronti di una diplomatica» e torna sul punto: «La senatrice Segre purtroppo deve avere avuto un altro eccellente giornalista che ha travisato il suo pensiero facendole dichiarare, mentre era in corso il massacro di bambini a Gaza, che lei non riusciva a dormire perché pensava ai bambini ebrei morti il 7 ottobre. Dopo aver letto questa faziosa e propagandistica intervista - conferma Basile - ho rilasciato un video in cui esprimevo il mio addolorato stupore. Sarei veramente felice se la senatrice smentisse questa stampa faziosa». «Ho stima della senatrice Segre e sono convinta che la sua indignazione andrebbe rivolta verso chi travisa il suo pensiero. Sono sicura che la senatrice ha a cuore i bimbi ebrei come quelli di Gaza, e non vedo l’ora di leggere una sua dichiarazione in questo senso che contribuirebbe al bene comune e farebbe vergognare - sempre parole di Basile - i pennivendoli venduti».

Le reazioni

Il caso è arrivato anche nell’Aula del Senato, con la solidarietà bipartisan arrivata alla senatrice 93enne superstite dell’Olocausto, deportata a 13 anni nel campo di concentramento di Auschwitz. Francesco Verducci, senatore del Pd, ha espresso «lo sdegno di tutti i cittadini italiani per l’offesa alla senatrice, al suo sentimento, alla sua etica, al suo comportamento testimoniato con il suo insegnamento ai giovani. Non c’è niente di più falso in quelle affermazioni», ha aggiunto il parlamentare dem. Anche Giulio Terzi di Sant’Agata, senatore di Fratelli d’Italia, è intervenuto sulla vicenda. «Siamo indignati per le cose dette contro un esempio straordinario di senso morale e di dedizione per la conoscenza» della Shoah. La commissione Politiche Ue, ha detto ancora Terzi, questa mattina ha espresso all’unanimità «partercipazione, affetto e ammirazione per la senatrice a vita, per il coraggio che dimostra nell’affermare la dignità degli esseri umani e degli italiani, che sono consapevoli di quello che è accaduto e che non deve più accadere».

Per Pierantonio Zanettin di Forza Italia, Segre «è uno straordinario esempio di equilibrio, tolleranza, saggezza politica», mentre secondo la leghista Daisy Pirovano, le dichiarazioni dell’ex ambasciatrice «sono di una gravità assoluta, dal punto di vista umano e storico». «Farneticazioni che si commentano da sole», ha scandito il capogruppo di M5s, Stefano Patuanelli. «Mi associo ai giusti argomenti e alle parole che sono emerse in maniera unanime da tutti i gruppi», ha detto al termine degli interventi il presidente del Senato, Ignazio La Russa, che ha inviato un abbraccio la senatrice ed espresso l’auspicio di vederla «presto qui in Aula».

Dopodiché i presenti a Palazzo Madama le hanno tributato un lungo applauso alzandosi in piedi. Al dibattito sono intervenuti anche Tino Magni di Avs e Raffaella Paita di Italia Viva, compagna di partito di Enrico Borghi che in una nota bolla gli insulti come «umanamente inaccettabili ed eticamente rivoltanti». «Le frasi pronunciate da Elena Basile, due volte capo missione in Belgio e in Svezia con il grado di ministro plenipotenziario, contro la senatrice Segre sono di una gravità inaudita e prive di fondamento e offendono non solo la senatrice Segre, ma tutti noi», osserva infatti Paita, componente della commissione Antidiscriminazioni, presieduta dalla stessa Liliana Segre, in una lettera a tutti i componenti della Commissione. «Cara presidente, chi colpisce lei, colpisce tutti noi», sottolinea l’esponente Iv chiedendo a tutti i componenti della Commissione di «sottoscrivere questa lettera per far sentire la nostra totale vicinanza a una donna che quotidianamente e da sempre, con la sua storia e con le sue parole, è testimonianza dei valori più alti della Repubblica».

«Esprimiamo incredulità e indignazione per le parole estremamente offensive contro la presidente Segre. I commissari si uniscono con affetto e assoluto sostegno», fa sapere in una nota la Commissione. E, fra i leader politici, Carlo Calenda (Azione) sbotta: «Che schifo. Parlare della Shoah senza alcun ritegno e rispetto per dileggiare una persona che l’ha vissuta. Forse occorrerebbe smettere di invitare in tv la Basile. Dobbiamo mettere un limite a questo sconcio».