«Non era mai successo nella storia del nostro Paese dal dopoguerra in poi che un ministro intervenisse per precettare e impedire ai lavoratori, in questo caso dei trasporti, di poter esercitare il proprio diritto di scioperare, in quanto il diritto di sciopero è soggettivo, individuale e questo viene messo in discussione», ha sottolineato il segretario generale della Cgil, Maurizio Landini, nel corso della conferenza stampa indetta per oggi nella sede della Uil insieme al segretario generale Pierpaolo Bombardieri. Per questo motivo, «per quello che ci riguarda - ha proseguito Landini - , c’è una ragione in più per confermare gli scioperi che abbiamo indicato, perché oggi, praticandolo, difendiamo anche quel diritto sacrosanto allo sciopero che è garantito della democrazia». Tuttavia, ha aggiunto il segretario generale della Cgil, «siccome siamo responsabili e la precettazione mette a rischio i lavoratori non solo dal punto delle sanzioni economiche ma anche penali», è stato deciso di ridurre lo sciopero di venerdì per il settore dei trasporti da otto a quattro ore, dalle 9 alle 13.

Nessuna marcia indietro, quindi, chiarisce Landini, ma solo una decisione volta a tutelare i lavoratori. Per il resto, tutte le manifestazioni e le ore proclamate «sono confermate» e «stiamo valutando l’utilizzo di tutti gli strumenti necessari per tutelare questi diritti e fare in modo che la Costituzione sia applicata in tutte le sue parti». Del resto, osserva il segretario Cgil, le motivazioni della mobilitazione riguardano sì la legge di Bilancio, ma non sono solo proteste: «ci sono richieste e proposte di cambiamento e riforme per il Paese che vanno oltre la manovra, che chiedono di mettere al centro i bisogni dei giovani, dei pensionati, delle donne e dei lavoratori, e non abbiamo nessuna intenzione di fermarci».

«Dire che chi sciopera fa il weekend lungo significa offendere migliaia di lavoratori che si tassano per andare in piazza, ma è chiaro che bisogna avere un po’ di dimestichezza col lavoro per capire queste cose», aggiunge il segretario generale della Uil Bombardieri, sottolineando che la precettazione del vicepremier e ministro Salvini è un atto «politico», come dimostra il fatto che sugli scioperi il governo adotta «due pesi e due misure» in base all’organizzazione sindacale che li proclama: «quando lo hanno proclamato Cgil e Uil, c’è sempre stato un intervento diretto teso ad evitarlo». Del resto, aggiunge, dal presidente del Consiglio, Giorgia Meloni, non è arrivata alcuna presa di distanza rispetto alle parole del vicepremier, il che «fa pensare che sia d’accordo con questa campagna, con questa modalità aggressiva di attaccare i sindacati».

Il segretario della Uil non risparmia critiche neanche alla Commissione di garanzia che ha negato il riconoscimento di «sciopero generale» alla mobilitazione indetta da Cgil e Uil: «Nessuno vuole mettere in discussione il ruolo terzo della Commissione, ma è strano che tutti i membri abbiano avuto nel passato esperienze in governi di centrodestra e che la data della decisione coincida con quella delle affermazioni da parte del vicepremier Salvini». In questi giorni, «siamo stati attaccati in tutti i modi, ma vorrei dire che non ci fate paura, e che, se pensate di farci paura e intimorirci, vi sbagliate e otterrete l’effetto contrario», evidenzia il segretario Uil. «Qualcuno ci definisce sindacati di sinistra. Noi agiamo in autonomia dai partiti, ma pretendiamo che chi fa politica comportamenti coerenti, che rispetti la Costituzione, e chiediamo rispetto». «Non so se il governo è contro i sindacati - chiosa - ma non troviamo risposte alle nostre richieste in quello che fa».