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«Due giorni di congresso della famiglia socialista europea, accanto a chi si è battuto con noi per il Next Generation Eu. Non permettiamo alle destre nazionaliste di fermare gli investimenti comuni per cambiare l’Europa», ha commentato così Elly Schlein sui social il Congresso del Partito socialista europeo, svoltosi a Roma nel weekend e che ha coinvolto, tra gli altri, anche il Cancelliere tedesco Olaf Scholz e il premier spagnolo Pedro Sanchez.
Un summit nel quale proprio Schein e Sanchez hanno avuto un colloquio con focus sul Medio Oriente con la condivisione, riferiscono fonti Pd, di '«fare di più per il cessate il fuoco e per realizzare una conferenza di pace». Confronto anche sulle europee e l'importanza del Pse come «argine alle destre».
E a proposito di Medio Oriente, è in partenza una delegazione dem per Rafah, al valico tra Egitto e Striscia di Gaza. «Finisce il congresso del Pse che ha indicato Nicolas Schmit come candidato alla guida della Commissione europea e questa notte partiremo per l'Egitto – ha scritto sui social l’ex ministro elLavoro Andrea Orlando – Poi dall'Egitto andremo a Rafah, all'ingresso della Striscia di Gaza, con altri colleghi parlamentari del Pd, di Sinistra italiana e del Movimento Cinquestelle. Si tratta di una missione che serve a dare un segnale chiaro e forte: basta con il massacro a Gaza, stop all'aggressione del popolo palestinese».
Di rapporti con il Pd è tornato a parlare anche il, leader di Azione, Carlo Calenda. «Le mie posizioni sono sempre state ferme – ha detto – Non abbiamo fatto il governo con i 5S. Il campo largo non esiste. E non esisterà tra Pd e Cinque stelle, perchè oggi la grande questione europea è l'Ucraina e la difesa comune. E su questo punto dal palco della Nuvola, Schlein e Pse hanno detto “si sostiene Kiev”. Stamattina Conte ha detto che non si sostiene Kiev. Tutto quello che si vede è il rantolo della Secondo Repubblica che muore...».