«Caro governo prendi un’altra strada, cambia, assicura sostenibilità e inclusione, flessibilità e stabilità delle regole pensionistiche, una strada che dia una pensione di garanzia per giovani e donne e che sostenga l’adesione alla previdenza complementare, estenda la quattrodicesima mensilità pensionistica e conduca alla piena perequazione di tutte le pensioni». Lo ha sottolineato il leader della Cisl, Luigi Sbarra, chiudendo la manifestazione a Roma indetta dal sindacato per chiedere correttivi alla manovra. «Al governo lo diciamo oggi e torneremo a dirlo con forza martedì, senza giri di parole, a cominciare dalle pensioni: non va bene - ha detto Sbarra - intervenire in modo così grave e sbagliato, irrigidendo le regole. Su questo bisogna subito tornare indietro. Ci dica la premier Meloni come intende rilanciare la sanità e abbattere le liste d’attesa se alimenta la più grande fuga di operatori sanitari degli ultimi anni!. Ci dica il ministro Giorgetti come pretende di realizzare il Pnrr se gli Enti Locali si svuotano! Ci dicano, come immaginano di rafforzare il welfare e la scuola con plessi e istituti d’infanzia desertificati. Come pensano di sostenere lavoratori impegnati in occupazioni gravose con le nuove regole punitive su Ape sociale e Opzione donna? Bisogna prendere un’altra strada, dare una pensione di garanzia a giovani e donne. Si intervenga in Parlamento», ha il leader della Cisl.

«Vogliamo lanciare un messaggio al governo e al Parlamento: ci sono ancora le condizioni per discutere, cambiare e migliorare le misure che consideriamo assolutamente sbagliate. Il grande obiettivo è migliorare, cambiare la manovra economica e avviare un confronto e un dialogo sull’agenda 2024 fatta di priorità che riguardano crescita, sviluppo sostenibile, rilancio degli investimenti, recupero della produttività, della qualità e della stabilità del lavoro, investimento sulla formaziuone e sulle competenze - ha spiegato Sbarra - questa è la condizione che ci potrebbe portare a negoziare un nuovo e moderno Patto sociale che metta al centro la dignità della persona, la qualità del lavoro e la coesione sociale».

Il leader della Cisl parlando dei rapporti con Cgil e Uil ha chiarito: «Smettiamola di pensare a un’egemonia che è finita con il ’900. Serve condivisione, responsabilità e il rispetto tra di noi. Abbiamo assistito a provocazioni, insulti e ingiurie noi rispettiamo, anche se non condividiamo molte volte le scelte e le strategie di Cgil e Uil, ma il sindacato deve restare unito, compatto con grandi obiettivi strategici. Con Cgil e Uil continuiamo ad avere piattaforme comuni, a gestire rinnovi contrattuali, a governare crisi aziendali e su alcune grandi strategie deve restare questo patrimonio di unità e coesione. Abbiamo giudizi e valutazioni diversi molte volte sui risultati che portiamo a casa. Penso che quando conquistiamo risultati li dobbiamo capitalizzare, valorizzare - ha aggiunto - perchè rappresentano la fatica di le mobilitazioni e momenti di confronto e negoziato. Quindi, riflettiamoci e condividiamo».

«Si prenda atto, laicamente, dell’esistenza di differenti sensibilità, di modi diversi di intendere l’azione sindacale e il ruolo del sindacato», ha detto ancora Sbarra. «Noi rispettiamo le posizioni e le forme di mobilitazione scelte da Cgil e Uil ma non accettiamo lezioni da nessuno. Il Novecento è finito da vent’anni, si rassegni chi lo rimpiange», ha attaccato. «Crediamo che in un momento già pesante per tante famiglie l’astensione dal lavoro danneggi, più che i bersagli individuati, le tasche dei lavoratori. Si rischia così di incendiare i rapporti contrattuali e industriali. L’ultima cosa di cui in questo momento si avverte il bisogno».

Sarà il segretario generale della Cisl Luigi Sbarra a guidare la delegazione della Cisl che lunedì depositerà a Roma alle ore 9,30 presso gli uffici della Camera dei Deputati (via della Missione 8) le centinaia di migliaia di firme raccolte in questi mesi dalla Cisl in tutte le città italiane e nei luoghi di lavoro a sostegno della proposta di legge di iniziativa popolare sulla partecipazione gestionale, consultiva, organizzativa, economico-finanziaria dei lavoratori alla vita delle aziende private e pubbliche in attuazione dell’articolo 46 della Costituzione. «Aumentare a tutti i livelli il coinvolgimento dei lavoratori vuol dire organizzare il lavoro in maniera dinamica, condivisa, flessibile - ha sottolineato oggi il leader della Cisl Sbarra a Roma dal palco della manifestazione di Piazza Santi Apostoli - Vuol dire aumentare la ricchezza creata e distribuirla in modo più equo, rendendo più pesanti le buste paga. Vuol dire offrire nuovi stimoli a ricerca, innovazione e formazione continua dei lavoratori. Significa poter arginare le delocalizzazioni e frenare pirateria industriale e finanza speculativa. Significa più controllo sul rispetto delle procedure di sicurezza nelle linee produttive, nei cantieri, sui campi e nelle fabbriche. Per poter arrivare, un giorno, a scrivere la parola "fine” in fondo a quell’orribile e vergognosa pagina rappresentata dalle morti sul lavoro».