Due verbali, nomi nuovi e un giallo. Un giornale venerdì scorso ha pubblicato le dichiarazioni dell'ex sottosegretario della giunta regionale della Calabria Alberto Sarra, coinvolto nell'inchiesta della Dda di Reggio Calabria "Mamma Santissima", e queste dichiarazioni provocano l'ennesimo terremoto in città, in attesa della decisione dei giudici del Riesame sulle esigenze cautelari per gli indagati. A sera, colpo di scena: gli avvocati di Sarra smentiscono tutto.Le dichiarazioni attribuite a Sarra, tiravano in ballo nuovi politici, tutti accusati di essere componenti di quella "cupola" di invisibili che, secondo il sostituto procuratore Giuseppe Lombardo, rappresenta la '?ndrangheta riservata che detta legge in riva allo Stretto.L'uomo spalla dell'ex governatore Giuseppe Scopelliti è stato ascoltato per due volte dal pm Lombardo, il 22 luglio e il 2 agosto, nel carcere di Reggio Calabria, dove si trova detenuto. Due verbali di interrogatorio, riporta la Gazzetta del Sud, che confermano l'atteggiamento collaborativo del politico. Secondo il quotidiano, avrebbe ripercorso la propria carriera politica, riferendo, tra le altre cose, dei rapporti tra il senatore Antonio Caridi, considerato strumento politico della cupola, per il quale lo scorso 5 agosto è stata votata l'autorizzazione all'arresto da parte del Senato, e l'ex governatore Scopelliti. Sarra avrebbe riferito degli incontri nell'ufficio dell'ex deputato Paolo Romeo, vero dominus degli "invisibili" secondo l'accusa, ricordando, in particolare, l'incontro in cui «Antonio Franco disse che Antonio Fiume (ex affiliato alla cosca De Stefano, oggi collaboratore di giustizia, nda) stava spostando i voti a favore di Scopelliti: è questa la fase in cui -avrebbe detto - si decise di rafforzare l'investimento politico sulla figura dello stesso Scopelliti». Il ruolo di Romeo nell'ambito del sistema criminale allargato di cui fa parte, aggiunge Sarra, «è di rilievo elevatissimo: unitamente a lui di quel contesto fanno parte Giuseppe Valentino, Giuseppe Scopelliti, Antonio Caridi, Umberto Pirilli (ex europarlamentare) e Pietro Fuda (ex senatore). Escludo di avere un ruolo all'interno di tale contesto operativo». Senza Romeo, avrebbe aggiunto Sarra, «tutte queste figure politiche non sarebbero mai esistite; il sistema esiste in quanto è lui che crea le condizioni indispensabili alla sua operatività».Si dice «sorpreso e amareggiato» Giuseppe Scopelliti, che rivendica la sua estraneità ai fatti, dicendosi pronto «a chiarire con riscontri di natura documentale la mia totale estraneità a queste spiacevoli vicende nella sede opportuna». Infuriato Valentino, che ha dato mandato all'avvocato Aldo Labate di denunciare tutti i responsabili «di tali ignobili propalazioni», ribadendo che la sua condotta politica «è stata sempre improntata alla massima chiarezza e trasparenza». I fatti indicati da Sarra, spiega infatti Labate, sono stati già nel passato «smentiti in sede giudiziaria con motivazioni ampie e appaganti». Scettico anche Valerio Spigarelli, difensore del senatore Caridi. «Le dichiarazioni di Sarra non ci sembrano significative, piuttosto generiche. Sembra più un'iniziativa autodifensiva, un'ammissione poco dettagliata finalizzata ad ingraziarsi l'accusa».In serata la smentita secca degli avvocati di Sarra: «Le frasi attribuite a Sarra non corrispondono a quanto da lui realmente detto. L'interrogatorio non è stato ancora trascritto. E oltretutto è coperto da segreto. Esprimiamo il nostro disappunto per questa operazione giornalistica».