«Non toccherei il ruolo del presidente della Repubblica ma darei ai cittadini la possibilità di indicare direttamente una maggioranza e chi la guiderà, prevedendo che non ci possano essere ribaltoni politici nell'ambito della legislatura». Il leader della Lega e ministro delle Infrastrutture e dei Trasporti Matteo Salvini frena sul presidenzialismo invocato dalla presidente del Consiglio Giorgia Meloni. Un intervento, il suo, che arriva in collegamento con il Festival dell'Economia di Trento. Le riforme del presidenzialismo e dell'autonomia, ha aggiunto il vicepremier, «sono in perfetto connubio», bisogna «dare agli italiani la possibilità di scegliere un governo forte e stabile e nel contempo attuare quanto la Costituzione già prevede e quindi delegare alle Regioni che volessero alcune competenze», aggiunge Salvini. «Quando c'è da mettere mano alla Costituzione si va cauti», ha spiegato Salvini, osservando che «l'indicazione direttamente da parte dei cittadini di un presidente del Consiglio, senza ribaltoni o cambi di maggioranza è qualcosa che potrebbe garantire stabilità e un valore aggiunto fondamentale».

Pnrr: a giorni la tabella di marcia di tutti i progetti

«Il ministro Fitto e la presidente Meloni stanno lavorando duro facendo la spola tra Roma e Bruxelles per avere la tabella di marcia di ogni progetto - ha dunque aggiunto Salvini -. Ancora un paio di giorni e avremo la risposta. Il nostro obiettivo è spendere bene ma soprattutto ogni denaro assegnato. Se poi qualche progetto per tempi tecnici non potrà essere portato a termine entro il 2026 mi pare di buon senso traghettare le risorse su un altro progetto che potrà finire secondo le scadenze. Dal mio ministero passeranno 40 miliardi, più 20 miliardi tra Pnrr e fondi complementari. La verifica sta andando avanti su ogni punto, stiamo sentendo ogni sindaco perché tutti rispettino la tabella di marcia».

Ponte sullo Stretto: primi fondi con prossima legge bilancio

«A bilancio ci saranno i primi denari necessari (alla costruzione del Ponte sullo Stretto, ndr) con la legge di bilancio del prossimo inverno», ha dunque aggiunto il ministro delle Infrastrutture e dei Trasporti, per il quale «i 13,5 miliardi ipotizzati sono la cifra massima, ma penso che si possa arrivare a cifre inferiori». Per il momento, ha aggiunto, «sono soddisfatto che in 7 mesi si siano recuperati decenni di progetti e soldi già spesi», mentre al momento «il decreto approvato si limita a riportare in vita la società Stretto di Messina, che sarà protagonista di questa ripartenza». Insomma, «il ponte con la sua società va a recuperare un cinquantennio di discussioni» e «penso che sarà una grande opera dal punto di vista economico e ambientale», e costituisce «una parte del "Rinascimento infrastrutturale"» che, a detta del ministro, sta caratterizzando l'Italia in questo periodo.