Il corteggiamento prosegue ormai senza più alcun pudore. Tra Matteo Renzi e Forza Italia, rimasta priva del suo fondatore e leader, si avverte una sintonia perfetta. E se in una prima fase si è pensato alle sirene di Renzi pronte a suonare per fare arrivare eventuali transfughi azzurri dentro il suo partito che prova a puntellare i gruppi parlamentari, adesso la musica si fa diversa. Gli azzurri che dovranno scegliere il nuovo leader rinviano a un congresso futuro, da celebrare anche dopo le elezioni europee, ma in realtà le grandi manovre sono già in atto.

E Matteo Renzi potrebbe avere proprio il physique du role per raccogliere la pesante eredità del Cavaliere. A far venire allo scoperto una voce che si era provato a far rimanere sotto traccia, è stato il parlamentare azzurro e coordinatore del partito in Veneto Flavio Tosi con un’intervista rilasciata a Un Giorno da Pecora. «Se Renzi volesse aderire a Forza Italia credo che gli daremmo il benvenuto. Se ha le caratteristiche giuste per ricoprire quel ruolo? Questo, in caso, lo dovrà decidere il Congresso, qualora lui aderisse al partito e si volesse candidare. Se ha le caratteristiche giuste lo deciderà in caso il Congresso. Certo è - ha proseguito Tosi - che Renzi e i suoi rappresentanti spesso votano quello che vota Forza Italia».

Una comunanza di punti di vista e una stima reciproca, insomma, che adesso non viene più nascosta e che potrebbe trasformarsi in un percorso comune, non appena Forza Italia si riprenderà completamente dallo shock della scomparsa di Berlusconi, cominciando ad occuparsi in maniera concreta della successione. Il presidente Antonio Tajani sta provando a tenere dritta la barra nei giorni più difficili per evitare un pericoloso rompete le righe che potrebbe arrivare non appena passerà la reazione emozionale che sta portando anche ad un aumento del consenso del partito nei sondaggi. Dietro le quinte le correnti azzurre si stanno studiando e, soprattutto, cercano di capire quali saranno le reali intenzioni della famiglia di Berlusconi nei confronti del partito che, fin dalla sua nascita, ha potuto contare non solo sull’impegno del Cavaliere, ma anche su un suo forte sostegno finanziario specialmente per le campagne elettorali.

In ogni caso non sarà a lungo rimandabile l’avvio del confronto interno sulla nuova leadership e si capisce che il rinvio al congresso sia soltanto un modo per prendere tempo. Al momento la confusione è alle stelle, tanto che la discussione è aperta anche per le suppletive da tenere per sostituire Berlusconi in Senato che vedono in pista il fratello di Berlusconi e Adriano Galliani. Il processo decisionale azzurro è evidentemente ingessato e servirà una figura politica di spessore in grado di raccogliere l’eredità di Berlusconi e gestire un alto livello di pressione. Matteo Renzi avrebbe le caratteristiche giuste e, del resto, dentro il Terzo Polo, si trovano ex big di Forza Italia che avevano lasciato il partito dopo la rottura con Draghi e la caduta del suo governo. Adesso le condizioni per una riunione dei moderati di centro potrebbe esserci tutte, considerato anche l’avversione che Matteo Renzi continua ad avere nei confronti del Pd e della nuova gestione Schlein.