«Ci sono due alternative: il macronismo italiano o si perdono le elezioni inseguendo la sinistra populista grillina, di chi come Conte ancora si è rifiutato di dire con chi stava tra destra e sinistra. Noi, con Macron, ci siamo sempre stati. Anche quando qualche macroniano andava dai gilet gialli di Parigi...». A sottolinearlo è il leader di Italia Viva, Matteo Renzi, in un’intervista a Il Messaggero. Alla domanda su chi sia il Macron italiano e se sia lo stesso Renzi, «Ma no... Non c’è. C’è stato un momento in cui le nostre traiettorie si sono passate il testimone, ma io so di non essere più quello di dieci anni fa perché ho un consenso più basso. Ma il paradosso è che più è chiaro che non possa più essere io quel riferimento, più è evidente il fatto di aver visto prima qual era la direzione da prendere», sottolinea.  Non c’è neppure un Melenchon? Conte magari... «Conte è un’anima inquieta, un grande bluff». Ed Enrico Letta? «Deve capire - afferma Renzi - cosa vuole fare da grande. Se inseguire ancora il populismo grillino oppure se vuole dare forma ad un polo riformista. Letta sta facendo un percorso molto serio, che io apprezzo. Non bisogna mettergli fretta».