Il Movimento 5 stelle romano è malato, è stato «infettato» dal «virus» Raffaele Marra. È questa la "diagnosi" di Roberta Lombardi, la senatrice pentastellata che si dimise dal minidirettorio in polemica con le scelte di Virginia Raggi, soprattutto sulla squadra. Ma Beppe Grillo, che non può permettersi un altro polverone capitolino, sconfessa le parole della parlamentare con un post sul Blog intitolato "Virginia non si tocca". «È il sindaco di Roma votata da 770.564 cittadini per realizzare il programma del MoVimento 5 Stelle e ha tutta la mia fiducia», scrive il leader, stroncando ogni ulteriore polemica.Che sotto la cenere del "caso Muraro" covassero ancora carboni ardenti era prevedibile. Ma nessuno si aspettava la vampata improvvisa della "Faraona" a surriscaldare il clima attorno alla sindaca. «Qualcuno si è autodefinito "lo spermatozoo che ha fecondato il Movimento"», scrive su Facebook. «Io penso che la definizione esatta sia "il virus che ha infettato il Movimento". Ora sta a noi dimostrare di avere gli anticorpi». Lombardi non riporta il nome dell'ex vice capo di Gabinetto, cita una sua dichiarazione rilasciata all'Huffington Post il 7 luglio scorso per identificarlo. E a corredo del suo atto d'accusa, la parlamentare aggiunge il link a un articolo dell'Espresso in cui si parla di un attico che l'ex collaboratore di Alemanno avrebbe acquistato, a prezzo di favore, dall'immobiliarista romano Scarpellini. Ma l'affondo di Roberta Lombardi non si ferma qui. L'insidia maggiore riservata alla sindaca si annida in fondo al post, in un post scriptum: «Poiché la trasparenza è un valore del M5S, sono sicura che il sindaco Raggi pubblicherà subito i pareri dell'Anac in suo possesso sulle nomine di Marra e Romeo». A differenza di quanto accaduto con l'ex capo di Gabinetto, Carla Raineri, infatti, la prima cittadina non ha mai reso noto il contenuto della relazione Cantone sugli altri due contratti esaminati: quelli dei fidati Raffaele Marra e Salvatore Romeo (il capo segreteria). L'Anticorruzione ha inviato al Campidoglio i pareri il 7 settembre, aspettandosi che la sindaca rendese pubblico il contenuto dei documenti così come avvenuto in precedenza. Ma in quello stesso giorno il Movimento 5 stelle provava a recuperare la serenità dal palco di Nettuno dopo essere stato travolto per le troppe omissioni sul caso Muraro. Raggi avrà pensato di rimandare la pubblicazione per poi scordarsene.E nonostante l'intervento di Beppe Grillo, la bordata di Lombardi all'inquilina del Campidoglio però non sembra un colpo di testa isolato. La "Faraona" è reduce da un recentissimo faccia a faccia con Davide Casaleggio, avvenuto lunedì scorso, e nella crociata anti Raggi ha trovato al suo fianco un'altra big del partito: Carla Ruocco, deputata e membro del Direttorio nazionale che non ha mai gradito l'allontanamento di Marcello Minenna dall'assessorato al Bilancio. E ieri, a pochi minuti dalla pubblicazione, Ruocco ha condiviso sulla sua pagina Facebook il post della collega romana.Sullo sfondo ci sono le grandi manovre politiche: la nomina del nuovo assessore al Bilancio e, soprattutto, il nodo Olimpiadi. I big del partito temono che Raggi voglia prendere ancora tempo per sciogliere le riserve sui Giochi. Ma ai piani alti del Movimento non c'è alcuna disponibilità a trattare sul tema. L'hanno ribadito Beppe Grillo e Luigi Di Maio a Nettuno: Roma non vuole i cinque cerchi. La sindaca tace, mentre il presidente del Coni, Giovanni Malagò, continua a tessere le sue trame per convincere Virginia. Se la sindaca cedesse alle sirene della real politic sarebbe automaticamente fuori dal Movimento. Ma non dal Campidoglio, dove il Pd, fino al momento, ha evitato di infierire sui guai di Raggi.