La polemica tra il ministro dell'Interno, Matteo Salvini, e il procuratore di Torino, Armando Spataro, è finita sulle prime pagine di tutti i giornali e anche in una seduta del Csm. Casus belli: il tweet del ministro che annunciava alcuni fermi ( "15 mafiosi nigeriani sono stati fermati dalla Polizia"). Cui Spataro ha risposto  . Ne è seguito un aspro dibattito. C'è stato un tempo, però, in cui anche Salvini diceva che i ministri non devono twittare sulle indagini in corso: si tratta di un'intervista a Panorama del 4 febbraio 2015, di cui riportiamo uno stralcio: Ha visto in televisione le immagini della donna (la madre del piccolo Loris ndr) mentre entrava in carcere, con le persone fuori che le urlavano assassina? Sì, scene raccapriccianti, da far vergognare. Di chi è la colpa? Io non sopporto la spettacolarizzazione. Chiederei agli inquirenti, agli avvocati, ai magistrati, di fare tutto nel massimo riserbo e nel massimo silenzio. Non dovrebbe trapelare nessuna notizia, fino al processo non dovrebbe uscire nulla sui giornali. Poi non bisogna mai esibire un catturato. Se devi portare via uno, lo porti via di nascosto, la notte. Vedi Bossetti, per esempio. Si riferisce alle immagini dell’arresto? Non solo. A tutto quello che è successo dopo, notizie e indiscrezioni sui giornali che investono la moglie, i parenti, le sorelle. Valanghe di fango per tutti. Una porcheria. Anche la politica ci ha messo del suo in questo caso, il ministro dell’interno Angelino Alfano che un minuto dopo l’arresto twitta abbiamo preso l’assassino. Pazzesco. Preferirei scrivesse che hanno bloccato gli sbarchi degli immigrati clandestini. Rimaniamo su Bossetti. Un ministro dell’interno che twitta su indagini in corso non merita neppure un commento. Il fatto in sé la dice tutta sul quel personaggio lì.