Dopo otto mesi di stallo sarebbe stata definita la composizione della Commissione parlamentare antimafia: presidente Chiara Colosimo, esponente di punta di Fratelli d'Italia e molto vicina a Giorgia Meloni, vice presidente Mauro D'Attis, Forza Italia. L'insediamento è in calendario per oggi pomeriggio a Palazzo San Macuto.

A rompere l'accordo di maggioranza potrebbe essere però il nome di Roberto Scarpinato ex procuratore generale di Palermo come vice presidente. I pentastellati, infatti, con i voti del centrodestra, hanno già ottenuto l'elezione dell'ex ministro della Giustizia Alfonso Bonafede, non ricandidato per la regola dei due mandati, al Consiglio di presidenza della giustizia tributaria (Cpgt), e della senatrice Barbara Floridia al vertice della Commissione di Vigilanza Rai. L'eventuale scelta di Scarpinato, quindi, rafforzerebbe il ruolo di “stampella” del governo da parte del Movimento. Sul nome di Colosimo, invece, nei giorni scorsi erano state sollevate numerose polemiche da Repubblica.

Dopo aver affossato a febbraio la nomina dell'ex senatore Giuseppe Valentino, presidente della fondazione di Alleanza nazionale, a vice presidente del Consiglio superiore della magistratura, tirando fuori dai cassetti una vecchia indagine per ‘ndrangheta che lo aveva coinvolto, nel mirino del quotidiano romano era finita l'ex consigliera regionale del Lazio. La sua candidatura all’Antimafia sarebbe nata da «intreccio maleodorante» e che metterebbe assieme «estremismo di destra e politica».

Nel mirino di Repubblica i “trascorsi” di Colosimo con Luigi Ciavardini, ex militante dei Nuclei armati rivoluzionari (Nar), condannato a 30 anni di carcere per la strage alla stazione di Bologna, a 13 per l'omicidio del poliziotto Francesco Evangelista e a 10 per quello del giudice Mario Amato. Dalle parti di Repubblica non hanno comunque spiegato quali fossero questi “trascorsi', limitandosi a citare le «notizie pubblicate da Report» nella puntata dello scorso 8 maggio dedicata al sistema carcerario. In un servizio di circa 30 minuti, la parlamentare di Fratelli d'Italia era stata citata una sola volta e per pochi istanti, accompagnata da una sua immagine seduta attorno a un tavolo con Ciavardini, ora nell'associazione “Gruppo idee” per il recupero dei detenuti.

Nessuno, come detto, aveva però specificato quali legami e quali interessi avessero unito i due. Immediata la precisazione da parte di Fratelli d’Italia che si trattava di un evento di molti anni fa al quale avevano partecipato anche altri politici. Il servizio proseguiva, poi, con l’accusa neppure tanto velata rivolta al partito della premier di aver favorito la semilibertà di Ciavardini. L'ex Nar, che per la strage di Bologna si è sempre proclamato innocente, aveva ottenuto la semilibertà nel 2009 dai magistrati di sorveglianza.

I familiari delle vittime di mafia e terrorismo avevano scritto una lettera in cui si dichiaravano «sbigottit» della scelta di nominare Colosimo i cui «rapporti con il terrorista Ciavardini» sono ormai pubblici «grazie alla trasmissione Report». Da parte sua Colosimo ha annunciato querele. «Certi limiti di falsità non è consentito a nessuno oltrepassarli», ha fatto sapere la parlamentare di Fd’I.