Via libera dell’Aula del Senato con 95 sì, 68 no e un astenuto alla fiducia posta dal governo sul decreto sul Pnrr. Al Senato il voto di fiducia comporta anche il voto sull’intero provvedimento, che è stato approvato dalla Camera in prima lettura, e diventerà pertanto legge. Il sì del Senato preclude tutti gli ordini del giorno, non si procederà quindi alla votazione degli Odg presentati dal Pd e M5s sul diritto all’aborto.

«Anche se è stato approvato il decreto PNRR al Senato non ci arrenderemo, la norma che prevede gli antiabortisti nei consultori va cancellata - dichiara la deputata del M5S Gilda Sportiello – . In piazza ieri e oggi in tanti e tante hanno manifestato contro questa norma. Il governo sta erodendo a poco a poco tutti i nostri diritti e sta facendo propaganda continua sulla pelle delle persone, basta! Il diritto ad accedere all’interruzione volontaria di gravidanza deve essere garantito, difeso e tutelato», conclude Sportiello. Di pari tenore il commento della senatrice M5S Alessandra Maiorino, intervenuta al presidio davanti al Senato in difesa della legge 194, per la quale è «necessario combattere contro la folle idea dell’esecutivo di consentire alle associazioni antiabortiste di accedere nei consultori al momento della scelta delle donne di abortire. Si tratta di una violenza nei loro confronti, dei loro diritti, della loro autodeterminazione e della loro libertà di scelta. Una violenza compiuta sulla pelle delle donne, sacrificate sull’altare della più becera e retrograda propaganda di un governo oscurantista che vuole riportare il Paese indietro di mezzo secolo. Noi ci battiamo e continueremo a batterci in tutti i modi per garantire la tutela dei diritti garantiti dallo Stato».

«Consentire alle associazioni di terzo settore di entrare nei Consultori degli ospedali non è contro legge, anzi. Nessuno pensa di toccare la legge 194. Aiutare le donne a scegliere la Vita non è un reato: lo è mercificare il loro corpo come si pensa di fare con l’utero in affitto», ha detto invece  il senatore e presidente Udc Antonio De Poli intervenendo in Aula in Senato in dichiarazione di voto sul decreto Pnrr.

Il riferimento è all’emendamento di Fratelli d’Italia già approvato in Commissione Bilancio alla Camera in base al quale, nei consultori, le Regioni possono «avvalersi, senza nuovi o maggiori oneri a carico della finanza pubblica, anche del coinvolgimento di soggetti del Terzo settore che abbiano una qualificata esperienza nel sostegno alla maternità». In altre parole, figure pro-life. La scorsa settimana il Pd aveva presentato un ordine del giorno volto a “mitigare” gli effetti della norma e ad assicurare la piena attuazione della legge 194 sull’interruzione volontaria di gravidanza. Il testo è stato bocciato ma ha provocato divisioni nella maggioranza, con la Lega che si è astenuta smarcandosi dalle indicazioni di voto del governo.