«Spero che venga fuori quello che è accaduto», dice Emanuele Pozzolo nell'intervista a Repubblica in cui il deputato sospeso dal gruppo FdI sottolinea anche che «c'è una sproporzione immensa tra quanto è successo e l'eco mediatico che ne è derivato. Tra l'accaduto e l'odio. C'è un mondo che va in una direzione. Penso alla Palestina, all'Iran. In Italia va bene fare attenzione a cosa capita. Ma francamente, «c'è davvero una sproporzione».

Pozzolo, che aveva già detto di non essere stato l'autore dello sparo dell'ormai famosa festa di Capodanno, si limita a dirsi «sicuro che la verità, in questo caso, sia semplice. E che emerga. E al tempo stesso lo spero. Proprio e anche perché, riguardo a quanto è successo, si tratta di una fattispecie di situazione giuridica piuttosto ben chiara. Non dico altro». A chi gli chiede come si senta in questi giorni, il parlamentare dice «sono sereno. E sono convinto - aggiunge - che l'incidente sarà qualificato come tale. Comprendo le ragioni mediatiche di alcune scelte. Ma sono certo che un partito che si fonda sul concetto di lealtà, su quel concetto si incardini e si incardinerà per sempre». Pozzolo si duole invece per «commenti e foto che hanno fatto soffrire i miei familiari» e per «alcuni giornali che mi hanno definito, per esempio, pistolero. Lo scrive gente che non sa minimamente cosa e' capitato quella notte».