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A POCO PIÙ DI UN MESE DAL VOTO
Esplode il caso Sicilia nel pieno delle trattative per alleanze e collegi in vista delle prossime elezioni politiche del 25 settembre. Le dimissioni del governatore uscente Nello Musumeci, che ha successivamente annunciato il suo ritiro dalla competizione elettorale, hanno provocato un vespaio di polemiche in entrambi gli schieramenti. Nel centrodestra Lega e Fi, soprattutto la parte che si riconosce in Gianfranco Miccichè, hanno impallinato l’uscente e lanciato la candidatura azzurra di Stefania Prestigiacomo. Sul suo nome, però, è arrivata una netta presa di posizione in senso contrario di Fdi tramite Giorgia Meloni che ha ricordato, tra l’altro, la presenza della Prestigiacomo sulla nave Sea Watch insieme a forze della sinistra. Sullo sfondo, per di più, ci sono anche le regionali di Lombardia e Lazio del prossimo anno dove il ragionamento sugli uscenti dovrà trovare regole analoghe a quelle siciliane. Pare evidente che gli animi si debbano raffreddare e che i vertici regionali e nazionali di Fdi, Lega e Forza Italia avranno da incontrarsi di nuovo per trovare una sintesi o, eventualmente, una candidatura di superamento. Il nome dell’eurodeputato di Fdi Raffaele Stancanelli rimane in campo, seppure abbia perso di appeal negli ultimi mesi.
Nel centrosinistra la situazione è ugualmente delicata. In teoria, dopo le primarie, Pd e M5s, avevano individuato in Caterina Chinnici la candidata comune con la quale affrontare le elezioni regionali che, originariamente, si sarebbero dovute svolgere nel mese di novembre. Una scelta avvenuta prima della rottura tra Giuseppe Conte e Enrico Letta a livello nazionale e che, adesso, mette i militanti in Sicilia in grave imbarazzo. Come si fa a votare per una coalizione che esiste a livello regionale e poi cambiare consenso alle politiche nella stessa giornata? Ci si attendeva nelle scorse ore un intervento di Giuseppe Conte di indirizzo al M5s siciliano e una rottura che, invece, non è arrivata. L’ex premier ha lasciato liberi di decidere i dirigenti locali che hanno approntato un elenco fatto di nove punti programmatici che dovranno essere accettati dalla candidata dem per provare salvare l’alleanza. Nelle prossime ore è previsto l’incontro tra Nuccio Di Paola, referente siciliano dei 5S, con Caterina Chinnici. Ma la partita siciliana viene seguita con grande attenzione anche dai pontieri dem romani che hanno notato l’atteggiamento prudente di Giuseppe Conte, il quale ha voluto evitare ulteriori tensioni con il Pd. E qualcuno comincia a pensare che potrebbe arrivare dalla Sicilia un segnale di distensione in grado di influenzare i rapporti tra Pd e M5S in vista delle politiche.