Duro intervento del vicepresidente del Consiglio e ministro degli Esteri, Antonio Tajani, sulla polemica che ha visto per protagonista la Corte dei Conti e i suoi richiami al governo sull’attuazione del Pnrr.

«La Corte dei Conti deve applicarsi nella giustizia contabile, deve giudicare dopo, non deve dare un parere preventivo - ha detto Tajani - Il potere legislativo esercita il potere legislativo, il potere giudiziario esercita il potere giudiziario, il potere esecutivo governa: questa è la democrazia».

Il numero due di Fi ha spiegato poi di preferire «sempre i giudici che lavorano in silenzio e che applicano le leggi» perché «i giudici contabili devono controllare» ma «non tocca ai giudici fare le proposte» dal momento che «la magistratura deve esercitare il potere giudiziario, non il potere politico». E richiamando infine alla sovranità popolare, sottolineando il fatto che «un governo ha il dovere di decidere ed è votato dal popolo» e che «quello che conta in democrazia è il voto del popolo».

In ogni caso domani a Palazzo Chigi ci sarà un incontro tra il governo e i vertici della Corte dei Conti, mentre sale l'attesa sugli emendamenti del governo al dl Pa che potrebbero introdurre una “stretta” sui poteri dei magistrati contabili, a partire dal controllo sul Pnrr. L’incontro, previsto nel pomeriggio, vedrà al tavolo per l'esecutivo i sottosegretari Alfredo Mantovano e Giovanbattista Fazzolari nonché il ministro Raffaele Fitto, “titolare” della partita del Recovery plan. Non sarà presente, invece, Giorgia Meloni, attesa oggi a Chisinau, in Moldavia, per il vertice della Comunità politica europea, e poi al Quirinale, per il ricevimento del 2 giugno.