Il profilo giusto per il Quirinale? «Serve una persona con altissime qualità etiche e istituzionali. Per il
M5S è giunta l’ora di un profilo femminile e l’obiettivo è un’ampia convergenza». Lo dice, intervistato dal quotidiano triestino "
Il Piccolo", il ministro delle Politiche agricole
Stefano Patuanelli, esponente del Movimento 5 Stelle. Per Patuanelli è necessario che il premier
Mario Draghi resti alla guida del governo: «Aver raggiunto tutti gli obiettivi del
Pnrr, continuato a gestire la pandemia, fatto una legge di bilancio per rendere strutturale il rimbalzo», spiega il ministro, «sono elementi positivi. Draghi deve continuare fino a fine legislatura proprio per questo. Ciò detto,
la crisi innescata da Renzi al buio è stata una follia: il M5S esprimeva il premier precedente, ovvio non essere entusiasti del cambio. Ma abbiamo accolto l’appello di
Mattarella con senso di responsabilità».
Pisanu non la pensa come Patuanelli: «Draghi al Quirinale per sette anni»
«Se debbo azzardare un pronostico indico
Draghi al primo o all'ultimo scrutinio. Sembra infatti che la frammentazione dei gruppi parlamentari e la volatilità delle loro posizioni politiche escludano quasi a priori le candidature di parte. Inoltre,
giocano a favore dell'attuale presidente del Consiglio alcuni fattori esterni come l'evoluzione della pandemia, l'andamento dell'inflazione e dello spread, il sistema delle relazioni internazionali». Lo dice, in un'intervista al quotidiano la "Nuova Sardegna" l'ex ministro dell'Interno con il Governo Berlusconi,
Beppe Pisanu. «
Conviene tanto all'Italia quanto all'Europa avere Draghi per sette anni al Quirinale piuttosto che averlo a Palazzo Chigi per un solo anno di tensioni pre-elettorali - aggiunge - naturalmente temo anche io il cigno nero o l'ippopotamo bianco, e cioè l'evento imprevedibile che sconvolge tutte le previsioni e può determinare il peggio: nel nostro caso l'uscita di Mario Draghi dalla scena politico-istituzionale. In questa malaugurata ipotesi la vedrei davvero brutta per il nostro Paese», conclude.
Covid e scuola, l’intervento del sottosegretario Sasso
«Preservare la didattica in presenza per i nostri studenti è sempre stata una priorità dell’attuale Governo. Un principio sacrosanto a cui dobbiamo tener fede anche per la seconda parte dell’anno scolastico.
La campagna di vaccinazione per i più piccoli è appena partita e inasprire i protocolli su contagi e quarantene ci esporrebbe al rischio di eccessive penalizzazioni. Non possiamo permetterci di relegare in Dad milioni di studenti, creando enormi difficoltà alle mamme e ai papà e sovraccaricando il lavoro già complesso di insegnanti e dirigenti scolastici». Così in un post su
Facebook il sottosegretario all’Istruzione
Rossano Sasso.
«Come andiamo dicendo da tempo, bisogna innalzare i livelli di sicurezza delle nostre scuole con dispositivi di aerazione e ventilazione,
mascherine Ffp2 e un rafforzamento dei sistemi di tracciamento. La risposta non può essere quella di sacrificare il diritto all’istruzione di milioni di studenti. Su questo siamo pronti a far sentire forte la nostra voce».