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L’Italia con i suoi 17 cardinali, la Francia con il presidente Macron direttamente in campo, gli Stati Uniti divisi tra porporati “trumpiani” e non. Nelle ultime ore che precedono l’extra omnes le varie cancellerie si stanno muovendo per “ispirare” la scelta, ammettendo che un papa “amico” non dispiacerebbe a nessuno.
Parigi ha smentito interferenze, in quella che però sembra più una conferma. Il governo francese ha infatti negato di aver fatto campagna per un papa francese e di aver dato istruzioni di voto ai cinque cardinali francesi che da oggi pomeriggio parteciperanno al conclave per designare il successore di papa Francesco. Intervenuto all’emittente Rtl, il ministro degli Esteri Jean-Noel Barrot ha bollato come «fake news» questa presunta campagna che rappresenterebbe un’ingerenza nell’elezione del prossimo pontefice. «Non interferiamo in alcun modo» nel processo di elezione del futuro papa, ha affermato il capo della diplomazia francese.
Barrot ha suggerito di interpellare direttamente i cinque cardinali francesi per averne conferma, ribadendo che non hanno ricevuto «alcuna istruzione di voto». In ogni caso, il ministro degli Esteri ha chiarito che per lui «non c’è alcun problema con la presenza di un papa francese». Tra i cinque cardinali francesi, uno in particolare è stato menzionato come papabile: l’arcivescovo di Marsiglia, Jean-Marc Aveline, che ha accolto Francesco nella sua città nel settembre 2023. Anche l’arcivescovo di Ajaccio, Francois-Xavier Bustillo, franco-spagnolo, aveva un rapporto speciale con il defunto papa argentino: ha organizzato il suo ultimo viaggio fuori dall’Italia, nella sua arcidiocesi di Corsica, nel dicembre 2024.
E intanto dai cardinali è arrivato un appello per la pace in Medio Oriente e Ucraina. «Noi cardinali di Santa Romana Chiesa, riuniti in Congregazione Generale prima dell’inizio del Conclave, costatato con rammarico che non si sono registrati progressi per favorire i processi di pace in Ucraina, in Medio Oriente e in tante altre parti del mondo, anzi che si sono intensificati gli attacchi specialmente a danno della popolazione civile, formuliamo un sentito appello a tutte le parti coinvolte affinché si giunga quanto prima ad un cessate il fuoco permanente e si negozi, senza precondizioni e ulteriori indugi, la pace lungamente desiderata dalle popolazioni coinvolte e dal mondo intero - scrivono i porporati - Invitiamo tutti i fedeli a intensificare la supplica al Signore per una pace giusta e duratura».