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Dopo l’attacco degli Stati Uniti ai principali siti nucleari iraniani e le prese di posizione del governo italiano e non solo, le opposizioni passando all’attacco di Giorgia Meloni, accusata di troppa accondiscendenza con Washington e Tel Aviv.
«C’è stato un lungo contatto telefonico fra la Presidente del Consiglio Giorgia Meloni e la segretaria del Partito democratico Elly Schlein a seguito degli attacchi degli Usa all’Iran», hanno fatto sapere fonti del Nazareno. «Trump diceva che avrebbe portato la pace e messo fine ai conflitti, e invece lancia le bombe in Iran e infiamma il mondo, aprendo la strada a una pericolosa escalation globale. Facciamo nostre le parole del segretario generale delle Nazioni Unite Guterres contro l’uso della forza, per il rispetto del diritto internazionale e per il ritorno immediato alla via negoziale. Esprimiamo grave preoccupazione per questo attacco di Trump, che si fa trascinare in guerra da Netanyahu e agisce senza il coinvolgimento del Congresso come invece impone la Costituzione americana – ha detto la leader dem – Siamo tutti d’accordo che il regime teocratico e liberticida di Teheran non possa sviluppare un’arma nucleare, ma il modo per impedirlo non è bombardare, è negoziare. Il Governo italiano dica con chiarezza che non parteciperà ad azioni militari né consentirà che il nostro territorio possa essere utilizzato per fornire sostegno a una guerra che la comunità internazionale deve provare a fermare prima che sia troppo tardi, e si impegni per la de-escalation e per far tornare tutti gli attori coinvolti al tavolo negoziale, anche per difendere il Trattato di non proliferazione nucleare. L’Italia ripudia la guerra e vuole la pace».
«L'attacco in Iran di Trump, a fianco del criminale Netanyahu, è un atto grave e pericoloso che può avere conseguenze catastrofiche portandoci verso un conflitto dagli esiti incalcolabili, generando tensioni e insicurezze in tutto il mondo – scrive invece sui social il leader 5S Giuseppe Conte – Trump non dà seguito ai suoi iniziali propositi di comporre crisi e conflitti per via negoziale e adotta la dottrina Netanyahu: “la pace attraverso la forza”. Questo significa licenza di calpestare il diritto internazionale e rischia di produrre sempre maggiore instabilità: se abbandoniamo la via negoziale e degli sforzi diplomatici per gestire gli scenari critici, anche le peggiori autocrazie, per garantirsi sopravvivenza, si danneranno per riempire i propri arsenali, soprattutto di testate atomiche, per affermare la propria forza».
Non solo. «Stanno riportando indietro le lancette della storia, stiamo ritornando alla legge del più forte. Tutto questo allontana la prospettiva di ricostruzione di un nuovo equilibrio mondiale che dia a tutti, nel segno della giustizia condivisa e non certo delle iniquità imposte, maggiore sicurezza e porti la pace», ha aggiunto Conte.
«Gli Usa entrano in guerra contro l’Iran conducendo un attacco sconsiderato, senza condivisione con gli alleati della Nato, senza considerare le ripercussioni internazionali, senza alcuna valutazione dell’ulteriore instabilità che questo porterà in Medio Oriente- ha affermato il segretario di PIùEuropa, Riccardo Magi – Per Salvini e il Pakistan Trump merita il nobel per la pace: doveva porre fine alla guerra in Ucraina in 24 ore e doveva fermare il conflitto mediorientale. Sta accadendo esattamente il contrario: Trump si dimostra un presidente di guerra, peggiore persino di George W Bush. L’attacco di questa notte cambia totalmente lo scenario: Meloni deve riferire in parlamento quanto prima e spiegare al Paese quale sarà l’atteggiamento dell’Italia con questa escalation del conflitto».
«Stanotte gli Stati Uniti hanno lanciato un attacco militare contro tre siti nucleari iraniani, distruggendoli con raid aerei massicci. Trump e Netanyahu vogliono la guerra globale e riscrivere un nuovo ordine geopolitico basato sulla supremazia militare. Il bombardamento prima da parte israeliana e ora da parte degli Stati Uniti contro i siti nucleari iraniani è una violazione gravissima della Convenzione di Ginevra. Un atto che rischia di innescare una reazione a catena devastante per tutto il Medio Oriente e per il mondo – scrive in una nota Angelo Bonelli, deputato di AVS e co-portavoce di Europa Verde – Il ministro Tajani parla di “de-escalation” dopo le bombe. Ma come si può parlare di pace mentre si scatena l’inferno? Domani Giorgia Meloni sarà in Parlamento: venga a spiegare perché ha portato la politica estera italiana ad essere totalmente telecomandata da USA e Israele. Perché tace di fronte a un attacco militare che ci trascina in un conflitto senza fine? Il mondo sta precipitando verso la guerra globale. E loro la chiamano pace».