Secondo un diffuso luogo comune la Massoneria ha un potere occulto sui governi. Eppure, nel caso di Palazzo Giustiniani, la politica l'ha letteralmente osteggiata. Il Grande Oriente d'Italia, infatti, reclama invano il rispetto della transazione stipulata nel 1991 con l'allora presidente del Senato Giovanni Spadolini e il ministero delle Finanze. Un accordo in virtù del quale il Governo si impegnava a concedere dei locali da 120 metri quadrati ad un affitto simbolico ventennale, da rinnovare periodicamente. L'immobile era dal 1901 sede della Massoneria. Il Gran Maestro Ettore Ferrari l'acquistò dieci anni dopo grazie alle sottoscrizioni degli associati per poco più di un milione di lire. La proprietà originaria contava ben 405 vani, distribuiti su sette piani. Espropriato da Mussolini nel 1926, divenne la casa del Senato. Con un dossier documentario, curato da Carlo Ricotti ed Elisabetta Cicciola, a 25 anni dall'intesa sottoscritta, il Grande Oriente torna a chiedere con forza la restituzione dei locali, che vorrebbe adibire a Museo Storico della Massoneria italiana. Il patrimonio che è conservato nelle teche del Vascello, in via di San Pancrazio, è oggettivamente di grande valore. Tra i cimeli storici in attesa di essere esposti al Senato, il collare storico indossato dai Gran Maestri, che venne nascosto nelle fasce di un neonato per sottrarlo ai fascisti, il poncio di Giuseppe Garibaldi, autenticato da uno dei figli, e i testamenti spirituali di Totò, Giosuè Carducci e Giovanni Pascoli, che sono stati tra i massoni più illustri. Il Gran Maestro Stefano Bisi non nasconde la sua amarezza: «Da un quarto di secolo attendiamo la consegna dei locali. Un'ingiustizia tutta italiana. Forse non ci si indigna perchè a subire un torto è la Massoneria». A nulla sono servite le richieste inoltrate al presidente del Senato Pietro Grasso e al Segretario Generale Elisabetta Serafin. «Chiediamo un accordo pacifico, che prenda atto delle precedenti convenzioni. Altrimenti dovremmo avviare un nuovo iter giudiziario contro quelle stesse Istituzioni che celebriamo regolarmente, con numerosi eventi su tutto il territorio italiano, per i 70 anni della Repubblica». Il Grande Oriente vorrebbe esporre lettere, documenti e simboli storici della Libera Muratoria e affidarne la gestione a cooperative sociali di detenuti o diversamente abili. «Non siamo i soli a tenere riservati i nomi di tutti gli associati. La nostra è una casa aperta ? ribadisce Bisi ? Soltanto qualche giorno fa abbiamo conferito a Pietro Bartolo, il medico di Lampedusa, l'onorificenza dedicata a Galileo Galilei, la massima riconoscibile a un non massone». Il Grande Oriente si è impegnato a supportare il suo laboratorio, fornendogli mezzi e aiuto logistico.